Pio Manzù: differenze tra le versioni

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Dopo la laurea, nel [[1964]], realizzò una serie di progetti per oggetti d'arredo ed iniziò a collaborare con varie pubblicazioni internazionali, producendo articoli e disegni aventi per tema dominante il design [[automobile|automobilistico]]. Contemporaneamente continuò a frequentare la "scuola di Ulm" in qualità di assistente.
[[File:Fiat 127 green.jpg|250px|right|thumb|La Fiat 127 prima serie del 1971]]
Le sue teorie e realizzazioni, improntate ad un design fortemente relazionato alla conoscenza scientifica dei materiali e dei processi industriali, vennero subito notate da [[Dante Giacosa]] e dai dirigenti della [[NSU Motorenwerke AG|NSU Motorenwerke]]. La collaborazione con quest'ultima azienda porterà alla realizzazione di alcuni prototipi con [[motore Wankel|motorizzazioni rotative]] e del modello [[NSU Ro80|Ro80]].
Inizialmente la cooperazione con il centro stile [[Fiat]], pur voluta da Giacosa, fu avversata dall'atteggiamento diffidente dell'azienda nei confronti delle consulenze esterne, dalle quali si temeva un'insufficiente conoscenza dei processi di industrializzazione del prodotto.
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Pio Manzù non vide mai il proprio progetto realizzato. Infatti, mentre si recava alla presentazione della ''[[maquette]]'' definitiva alla dirigenza Fiat, nel [[1969]], rimase vittima di un incidente stradale sulla "[[Autostrada A4 (Italia)|Serenissima]]", nei pressi del [[casello autostradale|casello]] di [[Brandizzo]], uscendo di strada con la [[Fiat Nuova 500|Fiat 500]] della moglie, probabilmente per un colpo di sonno. Estratto ancora vivo dalle lamiere, ma in condizioni gravi, spirò in [[ambulanza]].<ref>Fonte: [http://www.treccani.it/Portale/elements/categoriesItems.jsp?category=arti_e_letteratura/arti_figurative_arti_minori_e_arti_grafiche/biografie/&parentFolder=/Portale/sito/altre_aree/arte_e_letteratura/arti_figurative/&addNavigation=arti_e_letteratura/arti_figurative_arti_minori_e_arti_grafiche/biografie/&lettera=M&pathFile=/sites/default/BancaDati/Enciclopedia_online/M/ENCICLOPEDIA_UNIVERSALE_3_VOLUMI_VOL2_015806.xml Enciclopedia Treccani online]</ref>
 
Altre realizzazioni che portano la firma del designer lombardo furono nel campo dell'oggettistica da arredamento. Si ricordano l'[[orologio]] da scrivania ''Cronotime'' per [[Ritz Italora]] (successivamente [[Alessi]]), il portaoggetti da scrivania per [[Kartell]] e la lampada ''[[Parentesi (lampada)|Parentesi]]'' per [[Flos]], ideata insieme ad [[Achille Castiglioni]] nel 1969. <ref>Fonte: [http://www.archimagazine.com/bpiomanzu.htm Biografia su "archimagazine.com"]</ref> <ref>Fonte: [http://www.milanodabere.it/articolo_3913/l_importanza_di_chiamarsi_manzu.html ''L'importanza di chiamarsi Manzù'', articolo su "milanodabere.it"]</ref>
 
==Note==
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==Collegamenti esterni==
 
[http://www.arte.go.it/eventi/2008/e_2262.htm Pio Manzù, quando il mondo era moderno] GAMeC: "Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea" dal 1º ottobre 2008 all'8 febbraio 2009.<br/>
 
 
{{Designers_automobilistici}}