Spyker: differenze tra le versioni
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I primi modelli di auto, conosciuti anche come ''Spijker-Benz'', presentati nel 1900 alla mostra del RAI (''Rijwiel en Automobiel Industrie - Industria del ciclo e dell’automobile'') di Amsterdam, furono la 3 HP “Comfortable” e la 5 HP “Duc”, con motori Benz bicilindrici.
[[File:Spyker 60 H.P. 1903.jpg
La prima Spyker di produzione completamente autonoma fu la 6 HP del 1902, con motore (brevettato) bicilindrico [[monoblocco]] raffreddato ad acqua. Seguirono nel 1903 la 10/12 HP, con motore a due cilindri [[Motore biblocco|biblocco]] e nel 1903 la 20/24 HP a quattro cilindri separati.
Sempre nel 1903 venne presentata al salone di Parigi la 36/50 HP, una vettura dalle originali soluzioni tecniche, rivoluzionarie per l’epoca e che detiene importanti primati: fu la prima, con un solo motore, a [[trazione integrale]] e il motore, un 6 cilindri da 5073
Sul telaio della 36/50 venne prodotta la 60/80 HP con motore portato a 8821
Dal 1904 l’attività dei fratelli Spijker divenne frenetica, producendo numerosi nuovi modelli, tra i quali la 14/18 HP, disponibile con le carrozzerie [[tonneau]], [[torpedo]] ''"Roi des Belges"'' e [[Phaeton|double phaeton]]. Proprio una vettura derivata da questo modello fu quella che partecipò al [[Raid Pechino-Parigi]] del 1907, arrivando seconda dopo la [[Itala 35/45 HP]].
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Un altro modello degno di nota è la 10/15 HP, sempre del 1907, dotata di un nuovo motore monoblocco a quattro cilindri con un sistema di lubrificazione semiforzata che consentiva una notevole riduzione dei fumi di scarico. Per questa caratteristica, oltre al tradizionale livello qualitativo di comfort e silenziosità e la possibilità di portare quattro passeggeri, ottenne anche buoni risultati di vendita in Inghilterra come taxi.
Nel corso del 1907 dalla classe media della 10/15 HP passarono alla produzione di auto di livello superiore, a partire dalla 20/30 HP con motore biblocco da 4562
La nuova società riprese presto la produzione, con a capo l’ingegnere belga Joseph Laviolette che progettò nuovi motori con nuove soluzioni tecniche e si tentò di avviare la produzione di cilindrate più piccole, ma ormai la concorrenza estera era forte e la qualità Spyker non veniva ripagata, tanto valeva ritornare alle vetture di lusso.
Nel 1915 la società passò nuovamente di mano fondendosi con la ''Nederlandse Vliegtuigenfabriek'' e, pur mantenendo il marchio Spyker, venne rinominata ''Dutch Car and Aircraft Factory Trompenburg'' e venne avviata anche la produzione di aeromobili. Benché durante la [[Grande Guerra]] l’Olanda fosse neutrale, fino al 1918 vennero consegnati circa 100 velivoli da combattimento e 200 motori aeronautici. Da quel momento il logo sulle auto Spyker divenne una ruota con un’elica sovrapposta e il motto "''Nulla tenaci invia est via''"<ref>[http://www.spykercars.nl/?pag=7 "Nulla tenaci invia est via"] dal sito ufficiale della Spyker</ref> (Per i tenaci, nessuna strada è impercorribile).
[[File:SpykerC2.jpg
I modelli dal 1916 adottarono la sigla "C", a partire dalla C1, una 4 cilindri di 3560
Nel 1922 la Spyker era di nuovo in difficoltà, nel 1925 cessò la produzione e tra alterne vicende chiuse definitivamente i battenti nel maggio 1926. Il totale della produzione di veicoli è stimato in circa 2000 esemplari, di cui 1500 autovetture e oltre 100 brevetti depositati.
Non mancarono gli ultimi successi, come quello dell’ultimo modello "C4", dotato di motore 6 cilindri [[Maybach]], soprannominato per l'occasione "''Tenax''", che tra il 27 novembre 1920 e il primo gennaio 1921 percorse 30000
Tra le peculiarità di questo marchio vi è quello di essere stata la prima delle due uniche fabbriche di automobili nate in Olanda (l’altra è la [[DAF (azienda)|DAF]]).
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[[fr:Spyker]]
[[hr:Spyker]]
[[nl:Spyker (voormalig automerk)]]▼
[[ja:スパイカー]]
▲[[nl:Spyker (voormalig automerk)]]
[[no:Spyker]]
[[pl:Spyker (marka samochodów)]]
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