Guglielmo Libri Carucci dalla Sommaja: differenze tra le versioni

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Le "curiosità" sono da evitare. Qui poi il ritrovamento è perfettamente in linea con il filo cronologico
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Arrestato, nel [[1833]] scappò in Francia e divenne cittadino francese. Il suo nome aristocratico, unito alla fama di valente matematico, gli aprì parecchie porte fra cui quelle dell'[[Accademia delle scienze francese]]. Fu pure insignito della massima onorificenza d'oltralpe, la [[Legion d'onore]].
 
Tra il [[1838]] e il [[1841]] il conte Libri, avvalendosi della consultazione diretta di innumerevoli tomi e manoscritti antichi, pubblicò un' importante opera in quattro volumi intitolata ''Storia delle Scienze Matematiche in Italia dal Rinascimento al XVII secolo''. Il valore dell'opera per gli studiosi di storia delle matematiche consiste soprattutto nelle note, che occupano circa la metà del testo riportandoe che riportano brani, in larga misura inediti, degli autori studiati.
 
Nel [[1843]] Libri, superando le candidature di matematici del calibro di [[Augustin-Louis Cauchy]] e di [[Jean-Marie Duhamel]], ottenne la prestigiosa cattedra di matematica al [[Collège de France]].
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Dopo la sua morte sia il governo francese che quello italiano riuscirono a riacquistare buona parte delle opere sottratte (negoziandone l'acquisto dall'erede di lord Ashburnham), reintegrando in una certa misura i patrimoni delle biblioteche depredate.
 
==Curiosità==
Nel febbraio [[2010]], in una piccola università privata della [[Pennsylvania]] è stata rinvenuta una lettera di [[Cartesio]] datata 27 maggio [[1641]] indirizzata all'amico [[Marin Mersenne]]. Si tratta di quattro cartelle ritenute molto importanti dagli studiosi del grande matematico e filosofo francese. Esse facevano parte dell'inventario delle opere rubate da Libri ed erano considerate ormai disperse. L'8 giugno dello stesso anno, le quattro cartelle sono state restituite all'[[Institut de France]].
==Note==