Gaio Asinio Gallo: differenze tra le versioni

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Nel [[30]], sotto istigazione di Tiberio, il Senato dichiarò Gallo nemico pubblico, e venne tenuto in una condizione di assoluto isolamento ([[Cassio Dione Cocceiano]] 58.3): "Non aveva compagni o servi con lui, non parlava con nessuno e non vedeva nessuno, eccetto quando qualcuno doveva portargli del cibo, di scarsa qualità e quantità, tanto che non gli dava nessuna forza o soddisfazione da portarlo alla morte."
 
Morì di fame in prigione nel [[33]] ([[Publio Cornelio Tacito]], [[Annales (Tacito)|Annales]] 6.23); non sappiamo se volontariamente o perché obbligato. Quando Agrippina morì nell'ottobre dello stesso anno, Tiberio la accusò di immoralità e di adulterio con Asinio Gallo, la cui morte l'avrebbe indotta a rifiutare la vita. ([[Annales (Tacito)|Annales]] 6.23). Il suo nome fu cancellato dai pubblici monumenti (secondo la pratica della [[damnatio memoriae]]), e successivamente venne esposto e ripresentato dopo la morte di Tiberio.
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