Guglielmo Libri Carucci dalla Sommaja: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Superzen (discussione | contributi)
→‎La "bibliofilia": Rimessa questa mia osservazione, perché non si può certo dire che non sia perfettamente appropriata
→‎La "bibliofilia": in assenza di risposta dall'utente Superzen edito
Riga 30:
Nel [[1843]] Libri, superando le candidature di matematici del calibro di [[Augustin-Louis Cauchy]] e di [[Jean-Marie Duhamel]], ottenne la prestigiosa cattedra di matematica al [[Collège de France]].
===La "bibliofilia"===
''[[Nomen omen]]'': Libri non fu soltanto un eccellente matematico, ma anche un appassionato ed espertissimo [[bibliofilia| bibliofilo]] (''[[sui generis]]'' però, dato che non esitava a strappar via dai volumi le pagine che più gli interessavano) e soprattutto un incredibile ed inaudito ladro di libri. La maggior parte dei furti la perpetrò ai danni della [[Biblioteca Medicea Laurenziana]] di Firenze e di parecchie biblioteche francesi, sfruttando nel secondo caso la circostanza che per la sua erudizione e la sua indiscussa competenza in materia era stato nominato ''Secrétaire de la Commission du Catalogue général des manuscrits des bibliothèques publiques de France''.
 
Con il passare del tempo, questa sua incresciosa attività divenne sempre più impudente e frenetica tanto da destare i primi sospetti e quando Libri intuì che stava per essere scoperto fece imbarcare per l'[[Inghilterra]] 18 grossi bauli pieni di refurtiva (i pezzi sottratti erano almeno 30.000) e riparò a [[Londra]] dove entrò in contatto con [[Antonio Panizzi]], direttore della [[British Library]]. Alla metà degli [[Anni 1840|anni quaranta]] la sua biblioteca contava oltre 1800 manoscritti e 40.000 volumi a stampa provenienti da aste, acquisizioni di importanti fondi privati e, in parte, come fu provato in seguito, da appropriazione indebita.<ref>http://www.treccani.it/enciclopedia/guglielmo-libri_(Dizionario-Biografico)/</ref> Dopo la prima denuncia anonima di furto vendette la sua collezione a [[lord]] Bertram Ashburnham.