Enrico De Pedis: differenze tra le versioni

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Dall'incontro tra i tre nasce quindi l'idea di unire le forze in campo per trasformare quella che in un primo tempo era nata come una semplice "batteria" in una vera e propria "banda" per il controllo della criminalità romana e che, da li a poco, verrà conosciuta come [[Banda della Magliana]]. De Pedis, il quale non fumava, non beveva e neppure "pippava", al contrario degli altri appartenenti alla Banda (tutti cocainomani), fu comunque uno dei pochi a possedere uno spiccato "spirito imprenditoriale": mentre molti altri sperperavano i propri bottini, egli, investiva, anche in attività legali (imprese edili, ristoranti, boutique...), i proventi derivanti dalle azioni criminose.<ref name=msg>{{Cita news|lingua=|autore=Valentina Errante e Cristina Mangani|url=http://www.ilmessaggero.it/articolo_app.php?id=7894&sez=HOME_ROMA&npl=&desc_sez=|titolo=Il boss e la bella tra aerei privati, feste e cocaina|pubblicazione=Il Messaggero.it|giorno=|mese=|anno=|pagina=|accesso=11-05-2009|cid=}}</ref>
 
Il loro primo reato da vera e propria Banda è il sequestro del duca Massimiliano Grazioli Lante della Rovere, il 7 Novembre 1977 che, per l'inesperienza nel campo, finirà nel sangue con ill'uccisione Ducadel uccisonobiluomo ma con il riscatto di due miliardi comunque incassato. De Pedis, che non aveva partecipato all'esecuzione del sequestro in quanto detenuto, si vide comunque riconosciuta una quota di quindici milioni di lire.<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1993/ottobre/05/Cosi_ucciso_duca_Grazioli__co_10_9310054548.shtml Cosi' fu ucciso il duca Grazioli - Il Corriere della Sera]</ref>
 
De Pedis, a capo della fazione dei Testaccini in cui ci sono, tra gli altri, l’amico di sempre, [[Raffaele Pernasetti]] (detto “er palletta”) e [[Danilo Abbruciati]], venne favorito nella conquista del potere dalla prematura scomparsa di Giuseppucci ed Abbruciati, entrambi uccisi e sfrutto la cosa per stringere contatti con potenti esponenti delle organizzazioni di criminalità organizzata, in particolare siciliana e per intraprendere un'attività di reinvestimento di ingenti somme di denaro in affari speculativi, in campo finanziario ed edilizio.