La '''geosofia''' éè un concetto introdotto in geografia da J.K. Wright nel 1947. La parola éè l'unione di ''geo'' ("Terra" in greco) e ''sophia'' ("sapienza" in greco). Indica la geografia della conoscenza, che considera la dimensione immateriale dell'esperienza delle persone e le loro visioni in relazione al mezzo.
Wright la definì in questo modo: "La geosofia… éè lo studio della conoscenza geografica di uno o tutti i punti di vista. ÉÈ per la geografia quello che la storiografia éè per la storia; si occupa della natura e della espressione della conoscenza geografica nel passato e nel presente - con quello che Whittlesey chiamò il 'senso umano dello spazio terrestre'. Questo si estende oltre il nucleo della conoscenza scientifica geografica o della conoscenza geografica sistematizzata delle altre forme dai geografi. Considerando tutta la zona periferica, ingloba le idee geografiche, vere e false, di tutti i tipi di persone - non solo geografi, ma agricoltori e pescatori, imprenditori e poeti, scrittori e artisti, Beduini e Ottentotti - e per questo motivo necessariamente ha molto a che fare con visioni soggettive." (Wright 1947)
La definizione a volte viene riassunta come:
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"Sistemi di credenze che mettono in relazione l'interazione umana con gli ambienti terrestri." (attribuito al Professor Innes Park 1995)
La '''geosofia''' éè a volte utilizzata come sinonimo di studio dei misteri della terra.