Costumi teatrali: differenze tra le versioni

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[[Immagine:Acteur zum Comoedi in Teutscher Tracht.jpg|thumb|Attore in costume]]
I '''costumi teatrali''' sono abiti, appositamente creati per la scena, che vengono indossati dagli [[Attore|attori]] in una rappresentazione. Il costume riveste una grande importanza nella [[storia del teatro]] e la sua evoluzione è strettamente intrecciata a quella del [[teatro]] stesso.
 
La funzione del costume teatrale dei tempi moderni è diversa da quella del teatro nell'antichità.
Al tempo del teatro nell'antica [[Grecia]] o a [[Roma]] il costume era codificato da regole e cambiava a seconda del genere rappresentato ([[commedia]] o [[tragedia]]), così come cambiavano le calzature indossate. Ad esempio, nella rappresentazione di una [[Commedia greca]] gli attori indossavano quello che successivamente fu denominato in latino "pallium", un mantello ampio e destrutturato, da cui il nome di "fabula palliata"; la commedia propria dell'[[antica Roma]] era chiamata invece "fabula togata", perché gli attori indossavano la "toga", il mantello romano, e scarpe basse ("socci"). La [[Tragedia greca]] o romana di argomento greco poteva anch'essa essere chiamata "palliata" , poiché il mantello indossato era uguale, ma era caratterizzata dall'uso dei "[[cothurni]]", (calzari alti), per cui prendeva il nome di "cothurnata". La Tragedia di argomento romano prevedeva la toga "praetexta", bianca bordata di color porpora, come quella usata dai magistrati. Ogni costume serviva alla caratterizzazione del [[personaggio]] e doveva essere immediatamente riconoscibile: spada e clamide per i soldati, farsetto per i popolani, cappello e tabarro per i messaggeri. La [[maschera]] nella tragedia era essenziale perché nascondeva il viso dell'attore, "trasformandolo" nel [[personaggio]] rappresentato, ed evitando la sovrapposizione di individuo e personaggio.
 
Durante il [[Medioevo]] la [[Chiesa]] impose le storie sacre e la veste ecclesiastica indossata da chierici e diaconi più diffusa fu la dalmatica, dorata nel caso dell'interprete di [[Dio]]. Solamente nel [[XIII secolo]] la rappresentazione si spostò nelle piazze, uscendo dalle chiese e coinvolgendo un maggior numero di persone. I temi preferiti restarono quelli religiosi ma vennero interpretati dagli attori in abiti quotidiani. Quando lo spettacolo entrò nelle corti [[rinascimento|rinascimentali]] il costume si impreziosì sia in eleganza sia in varietà, vista la necessità di distinguere il musico dal cortigiano e dal comico. La [[Commedia dell'Arte]] [[Cinquecento|cinquecentesca]] segnò la nascita del personaggio-costume caratterizzante la maschera.<ref name="M">"Le Muse", De Agostini, Novara, 1965, Vol.III, pag.476-478</ref>
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[[Categoria:terminologiaTerminologia teatrale]]