Cesare Fera: differenze tra le versioni

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Nel 1900 Cesare Fera fu tra i soci fondatori della Società '''Siderurgica di Savona''', di cui fu da subito Amministratore Delegato. Dal 1904 al 1920 fu anche Amministratore Delegato dell''''Elba-Società Anonima di Miniere e di Alti Forni'''. In tale duplice veste, fu uno dei firmatari dell'atto di fondazione dell'[[ILVA]], costituitasi a [[Genova]] l'1 Febbraio 1905. Tra il 1905 e il 19019 fece, inoltre, parte del Consiglio di amministrazione della Società '''Ferriere Italiane'''.
 
[[File:Inaugurazione.jpg|thumb|L'inaugurazione dell'ILVA di Bagnoli|left]] Come ricorda Corrado Pallenberg, in un documentato articolo sulla siderurgia italiana, «''Cesare Fera, aveva avuto, per primo in Italia, l'idea di creare uno stabilimento a ciclo integrale che, partendo dal minerale, arrivasse al prodotto finito e a un basso costo di produzione. Dopo un fallito tentativo a [[Portoferraio]], Fera creò a [[Bagnoli]] un magnifico stabilimento che purtroppo, per mancanza di denari, non venne mai finito e che il suo creatore non vide mai in funzione. Ma l'ossatura di questo impianto era concepita in maniera così geniale che è bastato, dopo l'ultima guerra, riparare qualche danno, fare degli ammodernamenti e ampliamenti per portare Bagnoli a una capacità produttiva di 700 mila tonnellate annue.''»
 
[[File:Inaugurazione.jpg|thumb|L'inaugurazione dell'ILVA di Bagnoli|left]]
«''L'apporto prezioso, d'una rara competenza e passione''» dato da Cesare Fera ai primi anni di vita delle acciaierie di Bagnoli è ricordato da una pubblicazione curata dall'[[Italsider]] per commemorare il cinquantesimo anno d'attività dell'impianto. In essa sono pure riportate le cronache dell'epoca che, con colorita prosa umbertina, fanno rivivere la giornata inaugurale dello stabilimento, avvenuta domenica 19 Giugno 1910: «''Incontro al Duca mossero subito il marchese Durazzo Pallavicini, il comm. Fera, il comm. Odero, l'on. Luzzatto, il comm. Cutolo e tutti gli altri componenti del Consiglio d'amministrazione dell'ILVA, ingraziando l'augusto principe della visita. Nel limpido e azzurro specchio d'acqua di Caroglio numerosi vaporetti imbandierati e barche e pontoni fecero squillar le loro sirene, giocondamente, mentre da un pontone una banda intonava la marcia reale e da un altro si sparavan fuochi di gioia.''»