Vjačeslav Rudol'fovič Menžinskij: differenze tra le versioni

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Nasce con il nome di Wiaczesław Mężyński in una famiglia di professori polacchi. Si laurea in Legge all'[[Università Statale di San Pietroburgo]] nel 1898.
 
===AttivitàAttivismo politicapolitico===
Si unisce al [[Partito Operaio Socialdemocratico Russo]] (POSDR) nel 1902, e nel 1905 diventa un membro dell'organizzazione militare del comitato di [[Pietroburgo]] del partito. Nel 1906 viene arrestato, ma riesce a fuggire dalla [[Russia]]. Vive in [[Belgio]], [[Svizzera]], [[Francia]], [[USA]], lavorando per branche estere del POSDR. Entra a far parte della redazione di ''[[Vperëd]]'', allineandosi a [[Grigorij Aleksinskij]] e [[Michail Pokrovskij]], rigettando il concetto di "cultura proletaria" sviluppata da [[Alexander Bogdanov]] e [[Anatolij Vasil'evič Lunačarskij|Anatolij Lunačarskij]]<ref>{{Citation
| last =Biggart
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}}</ref>. Dopo la [[rivoluzione di febbraio]] del 1917, Menžinskij ritorna in Russia l'estate dello stesso anno.
 
===VecchiaiaLa e morteČeka===
Secondo G. von Schantz, "Menshinski condusse personalmente la distruzione delle banche russe, una manovra che privò tutti gli opponenti del bolscevismo dei loro mezzi finanziari con cui condurre la lotta".
 
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Al tempo stesso, come anziano membro della Čeka, Menžinskij era leale a [[Stalin]], il cui [[culto della personalità]] aveva già iniziato a formarsi, in coincidenza di alcune importanti purghe nel 1930- 1931{{Citazione necessaria|data=Luglio 2012}}. <!-- La frase precedente proviene dalla wiki russa, andrebbe trovata una fonte affidabile-->
[[Trotskij]], che lo aveva già incontrato prima della rivoluzione, lo considerava irrilevante: "Sembrava più l'ombra di un qualche uomo non realizzatosi, o magari un abbozzo malfatto di un ritratto incompleto".
 
===Ultimi anni e morte===
 
Menžinskij trascorse i suoi ultimi anni da invalido, soffrendo di una forma acuta di [[angina pectoris]] che lo rendeva incapace di sforzi fisici e lo constrinse a condurre gli affari dell'OGPU steso su un divano nel suo ufficio alla [[Lubjanka]]. Morì di cause naturali nel 1934. Nel 1938 il suo successore, [[Genrich Grigor'evič Jagoda|Genrich Jagoda]], nel corso della sua confessione pubblica avvenuta durante il ''[[Grandi purghe#Il processo dei ventuno|Processo dei ventuno]]'', fu costretto sotto minaccia a dichiarare di averlo avvelenato.