Crisi sino-sovietica: differenze tra le versioni

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=== Prime tensioni ===
Nella sua lotta per il [[socialismo]], il [[Partito Comunista Cinese]] era stato grandemente aiutato dall'[[Unione Sovietica|URSS]] di [[Stalin]], sia per quanto riguardava la guerra di resistenza anti-[[giappone]]se, sia nella [[Guerra civile cinese|guerra civile]] contro [[Chiang Kai-shek]], sia per quanto riguardava i termini economici della costruzione del [[socialismo]] nella neonata [[Repubblica Popolare Cinese]]. Una lunga visita di [[Mao Tse-tung]] (presidente della RPC) a [[Mosca]] fra il [[1949]] e il [[1950]] portò alla firma di un patto di amicizia, suggellando la vicinanza fra i due paesi.
 
A seguito del "rapporto segreto" di [[Nikita Chruščëv|Chruščëv]] su Stalin al XX Congresso del [[PCUS]], Mao non si oppose apertamente, ma durante una visita del vicepremier sovietico [[Mikoyan]] a [[Pechino]] gli disse che, a suo parere, i ''"meriti di Stalin hanno la meglio sui suoi errori"''. Inoltre, in un discorso, disse: ''"Credo che ci siano due spade: una è [[Lenin]] e l'altra è Stalin. Ora i russi hanno gettato via quella spada che è Stalin... Una volta aperta questa breccia, sostanzialmente si è gettato via il [[leninismo]]"''. Mao non ruppe subito i rapporti fra il PCUS e il PCC, sperando in un ravvedimento di Krusciov.