Tessitura: differenze tra le versioni

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La storia della tessitura segue passo passo quella dell'umanità, cercando di migliorare i manufatti e velocizzare il lavoro, l'uomo costruisce macchinari sempre più complessi, sino ad arrivare al punto, durante la [[rivoluzione industriale]], in cui le macchine condizionano e determinano la vita di un'ampia fetta della popolazione europea occupata nel settore tessile.
 
I primi tessitori apparvero nel [[neolitico]], costruivano telai molto semplici, poco più di una un'intelaiatura rettangolare in bastoni o pali di legno messa in posizione verticale. La tensione dei fili di ordito era ottenuta tramite pesi, in argilla o pietra, che si trovano numerosissimi negli scavi archeologici. Utilizzavano [[lino (fibra)|lino]] e altre fibre vegetali.
 
Nell'antichità la tessitura era gestita in ambito familiare o con piccole imprese artigianali, ma già presso i [[Romani]] le fasi della lavorazione della [[lana]] e del lino cominciarono ad essere organizzate in officine specializzate in una sola lavorazione dove la manodopera era fornita dagli schiavi. Con la rete dei commerci giungevano in Italia materie prime e [[colorante|coloranti]] non solo dal [[Mediterraneo]] ma anche dall'[[oriente]].
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Con la ripresa dei commerci l'industria della lana (forse l'unica produzione che poteva definirsi tale) diede ricchezza alle città che la praticavano ([[Milano]], [[Vicenza]], [[Bologna]], [[Firenze]]) e potenza alle [[corporazioni]] che gestivano i vari settori ([[Arte di Calimala]], [[Arte della Lana]], [[Arte della Seta]], [[Arte dei Tintori]]). Con la sua dedizione ai commerci è [[Firenze]] che si afferma come centro di importazione e esportazione dei manufatti di tessitura.
 
Nel [[rinascimentoRinascimento]] la tessitura raggiunge un alto livello tecnico, grazie anche all'importazione della [[seta]], materiale finissimo, lucido e resistente, vengono prodotti tessuti preziosi: [[raso]], [[damasco (tessuto)|damasco]], [[broccato]], [[velluto]], con disegni complessi e aggiunte d'[[oro]] e [[argento]].
 
Nel [[XVIII]] secolo l'arte della tessitura vive i suoi anni migliori nel [[regno delle Due Sicilie]] quando, con [[Carlo di Borbone]], vengono istituiti gli stabilimenti reali di [[San Leucio (Caserta)|San Leucio]], a ridosso della [[reggia di Caserta]], e vengono inviati in [[Francia]] i sarti napoletani per acquisire a pieno l'arte della tessitura.
 
All'inizio del [[XIX secolo]] la produzione tessile si meccanicizza e razionalizza, [[Joseph-Marie Jacquard]], francese, inventa il [[telaio Jacquard]] dove una scheda perforata comanda il movimento dei licci permettendo l'esecuzione di disegni molto complessi con il lavoro di un solo tessitore, il telaio esce da un ambito artigianale e domestico per diventare uno degli artefici della [[rivoluzione industriale]].
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*Telaio
*[[Arcolaio]], permette di dipanare le matasse trasformandole in gomitoli.
*[[Orditoio]], ne esistono molti tipi, più o meno complessi a seconda delle caratteristiche dell'ordito da preparare. Si distinguono fondamentalmente in tre classi: ''sezionale'' (per orditi con elevato numero di fili e/o note d'ordito complesse), ''frazionale'' (note d'ordito semplici, le quali non comportino una un'elevata ripetività del rapporto ed il numero dei fili della catena dell'ordito non è elevata) ed orditoio ''a botte'' o "verticale" (viene utilizzato per brevi metraggi di campionature, questo orditoio offre il vantaggio che da 16 rocche si possa ricavarne una nota d'ordito più o meno complessa con un alto numero di fili di fondo. Viene usato specialmente in camiceria ove la metratura media è di 200/400 m per catena d'ordito).
*Verghe di incrocio, due asticelle legate che mantengono l'incrocio dell'ordito, e quindi l'esatta sequenza dei fili, durante il montaggio (armatura) dell'ordito.
*Passina, sottile uncino (simile ad un uncinetto) o piattina in metallo (con una cava) che serve per far passare il filo nelle maglie dei licci e nelle fessure del pettine.