Concezio Rosa: differenze tra le versioni

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Medico condotto a [[Corropoli]] e [[Controguerra]] (entrambi in [[provincia di Teramo]]) e precursore della moderna [[paleontologia]], raccolse, durante le sue ricerche, circa 20.000 reperti risalenti all’epoca del [[Paleolitico]] e del [[Neolitico]]. Tracciò in questo modo una fondamentale mappa delle origini dei primi insediamenti umani negli Abruzzi. Il suo più celebre ritrovamento avvenne nel [[1865]] in località [[Ripoli (Corropoli)|Ripoli]], in [[Val Vibrata]], dove scoprì un intero villaggio di capanne di una comunità del tardo Neolitico, dal quale prese nome l'[[Cultura di Ripoli|omonima cultura]]. Le sue scoperte furononella pubblicateValle neldella 1871Vibrata ine ''Ricerchenelle diMarche archeologiafurono preistoricapubblicate sulladal Valle1871 dellaal Vibrata1874 nell'Archivio per l'Antropologia e l'Etnografia.
Nel 1873 Concezio Rosa richiese al Consiglio provinciale di [[Abruzzo Ulteriore Primo|Abruzzo Ultra Primo]] la creazione di un Museo provinciale di antichità a [[Teramo]] così da dare ampia e corretta sistemazione alla sua collezione di reperti, ma l'amministrazione provinciale lasciò cadere la richiesta e la collezione finì smembrata. Nel [[1878]] il Ministero della pubblica istruzione assegnò 16.000oltre 5000 reperti di essa al [[Museo nazionale preistorico etnografico Luigidi Roma (oggi Pigorini|Museo Pigorini). Negli anni successivi altri pezzi finirono in [[Francia]] di([[Saint Germain en Laye]]), a [[RomaBologna]]. nel Museo civico e archeologico, a [[Perugia]] nel Museo archeologico nazionale, a [[Firenze]] nel Museo nazionale di antropologia ed etnologia.
 
Nel 1873 Concezio Rosa richiese al Consiglio provinciale di [[Abruzzo Ulteriore Primo|Abruzzo Ultra Primo]] la creazione di un Museo provinciale di antichità a [[Teramo]] così da dare ampia e corretta sistemazione alla sua collezione di reperti, ma l'amministrazione provinciale lasciò cadere la richiesta e la collezione finì smembrata. Nel [[1878]] il Ministero della pubblica istruzione assegnò 16.000 reperti di essa al [[Museo nazionale preistorico etnografico Luigi Pigorini|Museo Pigorini]] di [[Roma]].
Negli anni successivi altri pezzi finirono in [[Francia]] ([[Saint Germain en Laye]]), a [[Bologna]] nel Museo civico e archeologico, a [[Perugia]] nel Museo archeologico nazionale, a [[Firenze]] nel Museo nazionale di antropologia ed etnologia.