Risoluzione angolare: differenze tra le versioni

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Si definiscono risolti due punti immagine se il massimo centrale della figura di [[diffrazione]] di uno cade (almeno) sul primo minimo della figura di diffrazione dell'altro.
 
Generalmente si tratta con sistemi ottici circolari (ad esempio sistemi composti da lenti e [[specchio|specchi]] circolari); in questo caso l'angolo <math>\varphi_0 \,\!</math> per cui si verifica questa condizione vale:
: <math>\varphi_0 \cong 1,22 \frac{ \lambda }{D}</math>
dove <math>\lambda \,\!</math> è la lunghezza d'onda della radiazione e <math>D \,\!</math> la sezione dell'apertura attraverso la quale passa la luce.
 
Il '''potere risolvente angolare''' è l'inverso di questo angolo:
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Il '''potere risolvente lineare''' di un sistema ottico è la capacità di distinguere due punti oggetto in base alla loro distanza lineare. Di conseguenza, la '''risoluzione lineare''' è la minima distanza tra due oggetti affinché il sistema ottico li possa distinguere.
 
Chiamando <math>\varepsilon \,\!</math> questa distanza, e <math>s \,\!</math> la distanza tra il piano su cui giacciono gli oggetti e la lente (o specchio), possiamo esprimere la risoluzione angolare:
: <math>\varepsilon = s \tan { \varphi_0 } \cong s \tan { \left( 1,22 \frac{ \lambda }{ D } \right) }</math>
 
Per angoli molto piccoli (come nel caso dei [[telescopi]]), per i quali si può approssimare <math>\tan{ \theta } \cong \theta \,\!</math>, questa si può semplificare:
:<math>\varepsilon \cong 1,22 \frac{s \lambda }{D}</math>