Edizione critica: differenze tra le versioni

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==L'allestimento dell'edizione critica==
L'edizione critica è il risultato di un procedimento che si può dividere in tre momenti principali:
*La ''recensio'' è la rassegna dei [[codice (filologia)|codici]] disponibili per la trasmissione del testo e il loro confronto (''collatio codicum''), in cui si analizzano a fondo i vari testi e si individuano i luoghi critici (''loci''), dove ci sono [[errore (filologia)|errori]] e varianti: confrontando tali errori si giunge a classificare i testimoni e ad organizzarli secondo le relazioni di parentela tra un codice e l'altro, cioè si allestisce lo ''stemma'' secondo il [[metodo di Lachmann]], e infine si eliminano i testimoni ritenuti inutili per stabilire il testo critico, come i ''codices descripti'', evidentemente copiati da un altro codice in possesso dell'editore.
*Nella ''constitutio textus'' si allestisce il testo critico confrontando tra loro, lezione per lezione, i vari testimoni, in modo da poter operare la ''reductio ad unum'', cioè dedurre tra tutte le varianti quella originale, o - se nessuna è convincente - correggerle mediante una [[congettura]] (''divinatio''); una volta stabilito il testo si passa a sistemarlo secondo canoni moderni ([[scrittura]], [[punteggiatura]] ecc.: ''facies graphica'', e paragrafatura o suddivisione dei [[verso|versi]] nei testi poetici: ''dispositio textus'').
*L<nowiki>'</nowiki>''instructio editionis'' è l'ultima fase nella quale si termina di allestire l'edizione critica redigendo l'[[apparato critico|apparato]] delle varianti rifiutate nel testo e gli altri materiali complementari, quale [[introduzione]], presentazione dei [[manoscritto|manoscritti]], analisi degli aspetti [[linguistica|linguistici]] del testo, commenti vari, [[glossario|glossari]], [[rimario|rimari]], [[indice|indici]] ecc.