Storia di Belmonte Calabro: differenze tra le versioni

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Belmonte rimase dal [[1443]] al [[1578]] sotto la signoria pressoché ininterrotta dei [[Di Tarsia]].
Fra i principali esponenti di questa casata si ricorda [[Galeazzo di Tarsia|Galeazzo]], secondo Barone di Belmonte, noto anche come [[Galeazzo il Vecchio]], che fu Reggente del Tribunale della Vicaria al tempo di [[Ferdinando il Cattolico]]. Probabilmente a lui si devono i componimenti poetici, pubblicati solo un secolo dopo dal Basile, che in passato la critica ha attribuito al nipote Galeazzo, terzo Barone di Belmonte con questo nome. Quest'ultimo personaggio fu soldato al seguito di Don Garzia de Toledo, figlio del Viceré [[Don Pedro de Toledo]], ed ebbe vita travagliata. Sappiamo che il suo testamento fu redatto a [[Lipari (isola)|Lipari]], al tempo luogo di detenzione. Del ''corpus'' poetico delle rime di [[Galeazzo di Tarsia]] sono da attribuire certamente a quest'ultimo almeno le rime composte in morte della moglie Camilla.
 
Il [[15 luglio]] [[1562]] viene posta la prima pietra del Convento di Santa Maria del Carmine, poco fuori dalle mura del paese. Qui verranno sepolti molti dei Principi di Belmonte, e i Padri Carmelitani assolveranno fino al [[1809]] il compito di istruire i belmontesi.