Legge del fratricidio: differenze tra le versioni

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La pratica di far uccidere possibili futuri pretendenti al momento dell'ascesa al [[trono]], acquistò [[valore]] giuridico nell'[[impero ottomano]] essendo inserita nel [[Kanunname]] del [[sultano]] [[Mehmet II|Maometto II]] ([[1432]]-[[1481]]), con una norma che fu chiamata '''legge del fratricidio'''. Essa prevedeva che con l'assenso degli [[ulema]] (religiosi e dottori garanti della [[legge coranica]]), il sultano potesse far uccidere i propri fratelli e parenti stretti. Lo stesso Maometto II l'aveva applicata ''ante litteram'' al momento della sua salita al trono, eliminando l'unico fratello Ahmed ancora neonato.
 
La [[norma]] sembrava rendersi necessaria in quanto la [[successione (diritto)|successione]] non veniva regolata da un'apposita [[legge]] e il trono passava di padre in figlio senza riguardi per l'eventuale maggiore anzianità, scatenando dunque spesso accese lotte dinastiche.
La legge fu applicata con una certa frequenza fino alla fine del [[XVII secolo]].