Teologia cristiana: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 185:
Il giansenismo riteneva invece che l'uomo sia corrotto dalla [[concupiscenza]] e che senza la grazia sia destinato a [[peccato|peccare]] e compiere il [[male]]; questa corruzione viene trasmessa ereditariamente. Il punto centrale del sistema di Sant'Agostino risiedeva per i Giansenisti nella differenza essenziale tra il governo divino della grazia prima e dopo la caduta di Adamo. All'atto della creazione Dio avrebbe dotato l'uomo di piena libertà e della «grazia sufficiente», ma questi l'aveva persa con il peccato originale. Allora Dio avrebbe deciso di donare, attraverso la morte e resurrezione di [[Gesù|Cristo]], una «grazia efficace» agli uomini da lui predestinati, resi giusti dalla fede e dalle opere. La questione portò a una serie di dispute tra i religiosi di [[Port-Royal-des-Champs|Port-Royal]] e i gesuiti molinisti, risolte con il formulario ''Regiminis apostolicis''.
 
Al giansenismo aderì tra gli altri [[Blaise Pascal|Pascal]], autoreche deicon i ''[[Pensieri di Pascal|Pensieri]]'', con cui si proponeva di compierepropose una poderosa [[apologetica|apologia del Cristianesimo]]. La teologia di Pascal è incentrata su una profonda analisi della condizione umana, in rapporto alla verità divina rivelata dal [[Gesù|Cristo]]:
 
{{quote|[...] Noi navighiamo in un vasto mare, sempre incerti e instabili, sballottati da un capo all'altro. Qualunque scoglio, a cui pensiamo di attaccarci e restar saldi, vien meno e ci abbandona e, se l'inseguiamo, sguscia alla nostra presa, ci scivola di mano e fugge in una fuga eterna. Per noi nulla si ferma. [...]|Blaise Pascal, ''Pensieri'', 72}}