Sutra del Loto: IV capitolo: differenze tra le versioni

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Tale rassegnata contentezza fondata sulla consapevolezza della [[vacuità]], e quindi dall'assenza di desiderio, impedisce loro di desiderare gli attributi buddhici:
{{q|Così Beato, malgrado tu insegni la Dottrina, noi che abbiamo scoperto che tutto è [[vacuità]], privo di segno, e che non merita di essere desiderato, non abbiamo desiderio degli attrbutiattributi buddhici, della magnificenza dei campi buddhici, dei poteri dei bodhisattva, dei poteri dei [[Tathāgata]]. Per quale ragione? Siamo fuggiti dal [[triplice mondo]] e ci siamo immaginati nel [[nirvana]].| ''Sutra del Loto'', IV. Traduzione di [[Luciana Meazza]] in ''Sutra del Loto''. Milano, Rizzoli, 2001, pagg. 128-9 }}
 
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