Artabano II: differenze tra le versioni

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'''Artabano II''' di [[Persia]] fu sul trono dell'[[Impero dei Parti]] per circa un quarto di secolo, dal [[10]] al [[38]], con una breve interruzione tra il [[35]] ed il [[36]], quando il suo trono fu occupato dall'usurpatore [[Tiridate III]]. Sua madre era una principessa della [[dinastia arsacide]], ed era stata data in sposa ad un capo della tribù nomade dei Dahan, che viveva nella parte orientale del regno. La sua ascesa al trono è da attribuire all'azione della nobiltà persiana, unita nel rifiuto a [[Vonone I]], che era stato collocato sul trono persiano, dopo essere vissuto per anni come ostaggio a [[Roma]], dall'[[Imperatore Augusto]], in qualità di successore del padre [[Fraate IV]].
 
La guerra tra i due pretendenti fu lunga e incerta; su una moneta fatta coniare da Vonone viene addirittura menzionata una sua vittoria contro Artabano. Quest'ultimo tuttavia riuscì infine ad avere la meglio sul rivale, sancendo, con l'occupazione di [[Ctesifonte]], la capitale partica, la cessazione delle ostilità. Vonone si rifugiò in [[Armenia]], venendo insediato sul trono di quel regno grazie all'appoggio dei Romani. Di lì a poco tuttavia, allorquando Artabano invase l'Armenia, Vonone scappò nuovamente, giungendo in [[Siria]], privato tuttavia dell'appoggio romano, avendo [[Tiberio]] deciso di abbandonarlo al suo destino. Il nipote ed erede designato di Tiberio, [[Gaio Giulio Cesare Claudiano Germanico|Germanico]], stipulò un trattato cocon Artabano, nel quale questi venne riconosciuto re e alleato dei Romani. Sul trono armeno venne posto [[ZenoArtaxias III d'Armenia|Zeno]], figlio del re del Ponto, che vi si insediò a partire dal [[18]].
 
Artabano tuttavia dovette ben presto fronteggiare l'ostilità della nobiltà persiana, oltre che problematiche di altra natura, legate alle ribellioni che divamparono nel suo regno. Sono note a tal proposito due interventi da lui compiuti: il suo intervento nelle dispute della città ellenica di [[Seleucia al Tigri|Seleucia]] sul [[Tigri]] a favore dell'oligarchia locale, e il conferimento di un rango principesco a due ribelli ebrei, Anilai e Asinai.