Battaglia di Ascalona (1153): differenze tra le versioni

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Incoraggiato dalla vittoria,nel 1153, Baldovino III per consolidare la propria posizione, decise di assalire Ascalona per porre fine alle incursioni nemiche e per poter consolidare il confine.
 
Nel Gennaio dello stesso anno, accompagnato dal [[Fulcher Patriarca di Gerusalemme | Patriarca Fulcher]] era presente anche con la reliquia della Vera Croce [[]], insieme a [[Raymond du Puy de Provence]] e [[Bernard de Tremelay]], i maestri del [[Cavalieri Ospitalieri |Cavalieri Ospitalieri ]] Ospitalieri e Templari, rispettivamente, e da tutti gli altri grandi baroni del regno, tra cui [[Ugo di Ibelin]], [[Filippo di Milly]], [[Humphrey II di Toron]], e [ [Rinaldo di Châtillon.]] e con l'ausilio anche di una piccola flotta, sotto il comando di Gerardo di [[Signoria di Sidone|Sidone]]. <ref>"I Templari", Alain Demuger Garzanti Editore</ref>
 
 
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Un cronista di Damasco invece si limitò a menzionare che il crollo del muro fu precursore della caduta della città e come altre fonti cristiane non menziona l'incidente dei templari; risulta probabile che quindi la versione di Guglielmo di Tiro sia viziata dall'avversione nei confronti dell'Ordine dei Templari.
 
Tre giorni dopo, nonostante segnali di stanchezza nell'armata crociata, il re ordinò un nuovo attacco e il 19 agosto, dopo aspri combattimenti, la guarnigione si arrese consegnando la città il 22 Agosto con l'accordo che i superstiti e la popolazione fosse libera di lasciare la città.
 
== Conclusione ==