Battaglia di Ascalona (1153): differenze tra le versioni

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Secondo [[Guglielmo di Tiro]], i cavalieri dell'Ordine dei Templari si precipitarono, senza attendere gli ordini del re, attraverso la breccia, mentre [[Bernard de Tremelay]], il Maestro del Tempio, impediva agli altri crociati di seguirli per evitare di dover dividere con loro il bottino e che per questo motivo, isolati dal grosso, furono uccisi dalla guarnigione della città. I loro corpi furono, secondo Guglielmo di Tiro, esposti sui bastioni e le loro teste inviate al califfo al Cairo.
 
Un cronista di Damasco invece si limitò a menzionare che il crollo del muro fu precursore della caduta della città e come altre fonti cristiane non menziona l'incidente dei templari; risulta probabile che quindi la versione di Guglielmo di Tiro sia viziata dall'avversione nei confronti dell'Ordine dei Templari. <ref>Piers Paul Read, ''The Templars'', p. 138</ref>
 
Tre giorni dopo, nonostante segnali di stanchezza nell'armata crociata, il re ordinò un nuovo attacco e il 19 agosto, dopo aspri combattimenti, la guarnigione si arrese consegnando la città il 22 agosto con l'accordo che i superstiti e la popolazione fosse libera di lasciare la città.