Controversia sulla remissione della scomunica al vescovo Richard Williamson: differenze tra le versioni

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Il [[12 febbraio]] [[2009]], in occasione di un'udienza concessa in Vaticano alle organizzazioni ebraiche [[Stati Uniti d'America|statunitensi]]<ref name=B16_&_Shoah_05>{{cita news|autore= Papa Benedetto XVI |url=http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/speeches/2009/february/documents/hf_ben-xvi_spe_20090212_jewish-organizations_it.html |titolo=Ai membri della Conferenza dei Presidenti delle Maggiori Organizzazioni Ebraiche Americane, 12 febbraio 2009 |accesso=18-02-2009}}</ref>, il Papa ha confermato la notizia, già nota da mesi, che nella primavera 2009 si recherà in [[Terra Santa]]: [[Israele]], [[Autorità Nazionale Palestinese|Palestina]] e [[Giordania]]. Nella stessa occasione, il Papa ha chiesto perdono al popolo ebraico con le stesse parole che usò [[Giovanni Paolo II]] nel [[2000]]: ''«faccio mia la sua preghiera. "Signore dei nostri padri, che scegliesti Abramo e i suoi discendenti per portare il tuo Nome alle Nazioni: siamo profondamente addolorati per il comportamento di coloro che nel corso della storia hanno causato sofferenza ai tuoi figli e, nel chiedere perdono, vogliamo impegnare noi stessi per una autentica fratellanza con il Popolo dell'Alleanza"»''. Inoltre, il Papa ha definito ''«inaccettabile e intollerabile»'' la posizione di chi, tra gli uomini di Chiesa, nega o minimizza la ''[[Shoah]]'' (riferimento, questo, esplicito alla posizione del vescovo scismatico Williamson)<ref>[http://www.repubblica.it/2009/01/sezioni/esteri/benedetto-xvi-30/benedetto-terra-santa/benedetto-terra-santa.html Il Papa: "Andrò in Terra Santa" e chiede scusa agli ebrei]</ref>. Subito dopo, il presidente dello [[Yad Vashem]], il museo israeliano sulla ''Shoah'', ha espresso apprezzamento e fiducia per le ''«frasi inequivocabili»'' del Papa<ref>[http://www.repubblica.it/ultimora/24ore/YAD-VASHEM-DA-BENEDETTO-XVI-FRASI-INEQUIVOCABILI/news-dettaglio/3550058 Yad Vashem: da Benedetto XVI parole inequivocabili]</ref>.
 
Il [[13 febbraio]] [[2009]], il [[premio Nobel per la Pace]] [[Elie Wiesel]], uno dei sopravvissuti all'Olocausto, ha dichiarato in un'intervista a [[La Repubblica]]: ''«Sono molto felice delle parole usate da Papa Benedetto XVI, ma purtroppo non basta: dovrebbe passare dalle pur grandi e nobili parole ai fatti, e cacciare quel vescovo dalla Chiesa»''. Ha poi aggiunto: ''«Quel vescovo [...] è ancora un membro della Chiesa, parla dal pulpito in nome della Chiesa cattolica. Per questo dico e credo che per il Papa semplicemente condannare sia un gesto molto bello, ma che non basta. Credo che il Papa dovrebbe passare dalle parole ai fatti. Io non mi arrogo certo il diritto di impartire consigli al pontefice, non sono un suo consigliere. Ma personalmente penso che dovrebbe cancellare la sua mossa precedente. Tornare indietro dall'abrogazione della scomunica. Quell'uomo dovrebbe restare scomunicato finché non si pentirà e non dirà "mea culpa", finché non dirà al di fuori d'ogni dubbio di non credere più nelle parole con cui ha offeso il mondo, nella negazione dell'esistenza delle camere a gas della Shoah. Invece finora ha detto solo di dover studiare le prove storiche per pensare e correggersi o no. Ma ci rendiamo conto, di che cosa stiamo parlando? [...] La conseguenza logica di quanto il Papa ha detto è che quel vescovo, o quei presuli che espongono certe posizioni, dovrebbero essere espulsi dalla Chiesa. Anche un Papa è un essere umano, errare è umano [...] Io credo sempre nella necessità di migliorare i rapporti tra tutti gli essereesseri umani, quindi anche tra ebrei e cattolici. Quel vescovo che danni vuole possa fare a noi ebrei? No, danneggia piuttosto l'intera Chiesa. Finché resta vescovo, farà del male ai rapporti tra ebrei e cristiani.»''<ref name=ElieWiesel>[http://www.repubblica.it/2009/01/sezioni/esteri/benedetto-xvi-30/wiesel/wiesel.html Wiesel: "Non è ancora abbastanza: cacci il vescovo negazionista"]</ref>
 
Il [[18 febbraio]] [[2009]] il cardinale [[Camillo Ruini]], Vicario emerito di Sua Santità per la [[Diocesi di Roma]], ha affermato in un'intervista concessa al Tg1 che «chi nega la Shoah non può essere un vescovo cattolico».