Libération: differenze tra le versioni

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Nel giugno [[2006]] ''Libération'' affronta una grave crisi finanziaria. Il quotidiano accetta che [[Édouard de Rothschild]], erede di una stirpe di finanzieri che governa il capitalismo mondiale, ne assuma il controllo. Rothschild ritiene che Serge July, ex sessantottino, al timone del quotidiano da 23 anni (cioè dalla sua fondazione) abbia fatto il suo tempo e ne ottiene le dimissioni.
 
Al momento di lasciare, Serge July dichiara: "Se la mia fuoriuscita potrà favorire il rifinanziamento del quotidiano, non porrò ostacoli"<ref>[http://www.repubblica.it/2006/06/sezioni/esteri/liberation-direttore/liberation-direttore/liberation-direttore.html]</ref>.
 
Il nuovo proprietario approva un piano di ristrutturazione che comporta tagli del personale. Alla fine del [[2006]] vengono licenziati 76 dipendenti su 276 sono licenziati.
 
Uno dei maggiori azionisti del giornale è stato l'imprenditore italiano [[Carlo Caracciolo]]. Con una quota di poco superiore, l'azionista di controllo resta Édouard de Rothschild.