Tirannio Rufino: differenze tra le versioni

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Morte di Rufino e nota
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Nel [[393]], insieme con Girolamo, fu coinvolto nella controversia origenista suscitata da [[Epifanio di Salamina]]: Rufino si mantenne fedele alla memoria del grande Maestro alessandrino, mentre Girolamo, si schierò con gli antiorigenisti. Dopo un primo contrasto, risoltosi nel [[397]] con la riappacificazione tra i due amici, Rufino ritornò in [[Italia]] ed a Roma, nel [[398]], tradusse il ''[[Perì Archôn]]'' di [[Origene]], eliminando le espressioni che non gli sembravano ortodosse. Girolamo, informato da amici romani, reagì con una serie di scritti.
 
Rufino, tornando ad Aquileia, dapprima si difese con adeguate ''Apologie'' poi preferì conservare un dignitoso silenzio. Si dedicò ad una feconda attività letteraria, soprattutto di traduzione, per far conoscere all'[[Occidente]] i Padri greci. Di fronte all'incalzare delle invasioni barbariche, abbandonò Aquileia e si rifugiò a Roma, poi nel monastero del Pineto, presso [[Terracina]]. Nel [[410]] Roma fu conquistata e saccheggiata, ma nel frattempo Rufino, con un gruppo di amici era fuggito in [[Sicilia]], dove morì con ogni probabilità nel [[411]]<ref>Non conosciamo la data esatta della sua morte ma sappiamo che Girolamo venne a conoscenza dell'evento alla metà del 411. Cfr. David Rohrbacher, ''The Historians of Late Antiquity'', Londra-New York, Routledge, 2002, p. 99, ISBN 0-415-20458-5 (hbk) e ISBN 0-415-20459-3 (pbk)</ref> per una grave malattia.
 
== Opere ==