Sanzione: differenze tra le versioni

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È detto ''sanzione'' anche l'atto con il quale il [[monarca]] approva una [[legge (diritto)|legge]] adottata dal [[parlamento]], conferendogli così efficacia. Nella [[monarchia costituzionale]] la sanzione era lo strumento attraverso il quale il monarca partecipava alla funzione legislativa; nella [[monarchia parlamentare]], invece, la sanzione, per tradizione o per disposizione costituzionale, non può essere negata, finendo così per assumere un rilievo puramente formale e fondersi con la [[promulgazione]].
 
Il termine viene talvolta usato anche per designare l'approvazione di un atto legislativo o amministrativo da parte dell'autorità competente (come, ad esempio, nell'espressione: "La legge ha ottenuto la sanzione del parlamento") o di un'autorità superiore con funzioni di [[controllo (diritto)|controllo]].
 
Queste accezioni, oggi meno frequenti, sono in realtà quelle più vicine all'[[etimologia]] del termine. Nel [[diritto romano]], infatti, era detta ''sanctio'' la parte finale della ''[[lex]]'' che ne garantiva l'efficacia, stabilendo le conseguenze delle violazioni, oltre a contenere eventuali disposizioni di coordinamento con altre leggi.