Vitamina K: differenze tra le versioni

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Le diverse forme della vitamina K vengono assorbite in tratti differenti dell'[[intestino]].<br />
La vitamina K1 viene assorbita a livello dell'[[ileo (intestino)|ileo]] con un meccanismo energia-dipendente mentre i menachinoni pare che vengano assorbiti nel [[colon (anatomia)|colon]]. In entrambi i casi il corretto assorbimento dipende dalla normalità delle funzioni biliare e pancreatica e viene favorito dalla presenza di [[lipidi|grassi]]. Successivamente la vitamina K viene inserita nei [[chilomicroni]] e da qui passata alle [[VLDL]] ed alle [[lipoproteine a bassa densità]] (LDL) da cui viene ceduta ai tessuti.<br />
La vitamina K viene immagazzinata assai poco e per di più presenta un tempo di [[emivita (farmacologia)|emivita]] di circa 17 ore, il che ne rende necessario un continuo apporto ottenuto dalla dieta e dai [[batterio|batteri]] sintetizzatori che si trovano nell'intestino (E.Coli).<br />
La vitamina K2 e la K1 vengono sottoposte, poi, a [[β-ossidazione]] ed escrete con le [[urine]] come tali o coniugate con [[acido glucuronico]]. Il menadione viene eliminato con le urine agganciato ad un gruppo solfato, fosfato o glucuronide.<br />
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I soggetti con trombosi venosa profonda e cardiopatici a rischio di tromboembolia sono routinariamente trattati con antagonisti della vitamina K (warfarin o [[dicumarolo]]) e seguono questa terapia per molti mesi, se non per diversi anni. Sono categorizzati come i più a rischio di sviluppare carenze serie di vit. K, a meno che non introducano periodicamente probiotici (es. lattobacilli) per implementare le funzioni sintetiche della flora batterica intestinale.
 
Particolarmente importante, invece, può essere la carenza nei neonati, fenomeno che si può verificare per vari motivi: la vitamina K passa poco attraverso la [[placenta umana|placenta]], il [[latte]] materno non ne presenta grandi livelli, il [[fegato]] produce un inadeguato quantitativo di fattori della coagulazione e l'[[intestino]], nei primi giorni di vita, è sterile.
 
La carenza si manifesta all'inizio con aumento del [[tempo di coagulazione]] e diminuzione della protrombina, poi con segni clinici che vanno dalle [[petecchia (medicina)|petecchie]] sino a grandi [[emorragia|emorragie]]. Dato che la vitamina K partecipa attivamente alla fissazione del calcio nelle ossa attraverso le proteine Gla ed osteocalcina, in soggetti predisposti la sua carenza può addirittura causare fenomeni osteoporotici antecedenti a disordini coagulativi.
 
==Livelli di assunzione e tossicità==