Limitanei: differenze tra le versioni

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==Epoca bizantina==
I ''limitanei'' (noti anche come ''milites castellani'', ''castriciani'' o ''riparienses castriciani'' in caso di stanziamento presso un fiume) erano i soldati posti a difesa delle frontiere (''[[limes]]''). A differenza dei ''comitatenses'', non erano considerati dei veri soldati, ma soldati di seconda categoria, che spesso svolgevano una seconda attività (per esempio il barcaiolo) ed erano spesso malpagati.<ref>Ravegnani 2009, pp. 39-40.</ref> Non di rado i ''limitanei'' lamentavano di ritardi nel versamento del soldo, e venivano in taluni casi, fin dal V secolo, retribuiti dallo stato non in denaro ma in terre da coltivare e da cui ricavare il proprio sostentamento.<ref>Ravegnani 2009, p. 40.</ref> Una legge di Giustiniano volta a ricostituire reggimenti di limitanei nell'appena riconquistata Africa, definiva i limitanei trapiantati in Africa come dei soldati «che possono difendere i castelli e le città del confine e coltivare le terre». I ''limitanei'', in genere, si occupavano anche di sorvegliare la frontiera in modo da impedire il contrabbando.<ref>Ravegnani 2009, p. 106.</ref>
Nel [[VII secolo]], in seguito alle invasioni dapprima persiane e poi arabe delle province orientali dell'[[Impero romano d'Oriente]] ([[Siria]] e [[Egitto]]), i ''limitanei'' bizantini di Siria e Egitto furono costretti a ritirarsi in [[Asia Minore]], dove insieme ai corpi scelti, andarono a formare i primi "temi" ([[lingua greca|gr.]] ''[[thema]]''=esercito), cioè eserciti permanenti formati da soldati locali che in cambio delle loro prestazioni militari ricevevano dei terreni da coltivare.
 
Nei fatti, il sistema di difesa della frontiera (''limes'') ad opera dei ''limitanei'' si provò molto fragile: in caso di mancato intervento dell'esercito mobile, infatti, i ''limitanei'' si trovavano spesso impotenti, perché poco efficienti e in inferiorità numerica, a respingere un forte esercito nemico.<ref>Ravegnani 2009, pp. 106-107.</ref> I ''limitanei'' in Africa, per esempio, secondo Procopio, finirono per essere massacrati dai ribelli e dalle tribù di Mauri. In Oriente, invece, furono impotenti di fronte alle [[campagne siriano-mesopotamiche di Cosroe I del 540-545|incursioni di saccheggio]] condotte dal ''Re dei Re'' sasanide [[Cosroe I]]. La fragilità delle frontiere, secondo Zosimo, esisteva fin dai tempi di [[Costantino I]]:
Poiché il comandante supremo del ''thema'' (lo ''strategos'') era anche il governatore della provincia in cui era stanziato l'esercito, il termine ''thema'' assunse in seguito anche il significato di ''provincia''. Il sistema dei temi si diffuse poi nelle altre province dell'impero, provocando grandi cambiamenti sia nell'amministrazione provinciale (vennero abolite prefetture e diocesi) che nell'organizzazione dell'esercito. Con la riforma dei temi, attribuita in passato all'Imperatore Eraclio (610-641), si ebbe quindi la scomparsa del sistema romano del ''limes'' e dunque anche dei ''limitanei'', che divennero ''stratioti''.
{{Quote|''...città che non avevano bisogno di protezione, privò del soccorso quelle minacciate dai barbari'' [lungo le frontiere] ''e procurò alle città tranquille il danno generato dalla soldataglia, per questi motivi molte città risultano deserte. Lasciò anche che i soldati rammollissero, frequentando i teatri, ed abbandonandosi alla vita dissoluta.''|[[Zosimo (storico)|Zosimo]], ''Storia nuova'', II, 34.2.}}
 
Nel 545, dopo la tregua con la Persia, i ''limitanei'' a difesa del [[limes orientale]], da tempo senza ricevere il loro soldo, finirono addirittura per essere congedati, come narra Procopio:
{{Quote|...Quando poi si concludeva la pace tra Romani e Persiani, visto che beneficiavano della pace, avevano l'obbligo di condonare all'erario per un periodo preciso gli stipendi mai riscossi. Più tardi [Giustiniano] abolì, senza motivo, anche la denominazione specifica di quei reparti. Da allora le frontiere dell'Impero romano restarono sguarnite di difese e i soldati da un momento all'altro dovettero volgere la loro attenzione verso chi era avvezzo a beneficiare.|[[Procopio di Cesarea]], ''[[Storia segreta]]'', 24.}}
Se il [[limes orientale]] dopo la metà del VI secolo scompare malgrado la sopravvivenza di alcune guarnigioni di frontiera, sul Danubio il declino del limes fu meno marcato.<ref>''Il mondo bizantino'', I, p. 172.</ref> Malgrado tutto, anche lì, i ''limitanei'' si trovarono in grosse difficoltà contro gli invasori Slavi e Avari. In Italia, sembra che, sotto il generale [[Narsete (generale bizantino)|Narsete]], furono costituiti quattro ducati di frontiera sulle Alpi, ognuno difeso da ''limitanei'', ma anche in quel caso le difese si provarono fragili e i Longobardi poterono impossessarsi di gran parte dell'Italia senza trovare quasi nessuna resistenza.
 
NelSecondo una teoria di [[Georg Ostrogorsky]], nel [[VII secolo]], in seguito alle invasioni dapprima persiane e poi arabe delle province orientali dell'[[Impero romano d'Oriente]] ([[Siria]] e [[Egitto]]), i ''limitanei'' bizantini di Siria e Egitto furono costretti a ritirarsi in [[Asia Minore]], dove insieme ai corpi scelti, andarono a formare i primi "temi" ([[lingua greca|gr.]] ''[[thema]]''=esercito), cioè eserciti permanenti formati da soldati locali che in cambio delle loro prestazioni militari ricevevano dei terreni da coltivare. Poiché il comandante supremo del ''thema'' (lo ''strategos'') era anche il governatore della provincia in cui era stanziato l'esercito, il termine ''thema'' assunse in seguito anche il significato di ''provincia''. Il sistema dei temi si diffuse poi nelle altre province dell'impero, provocando grandi cambiamenti sia nell'amministrazione provinciale (vennero abolite prefetture e diocesi) che nell'organizzazione dell'esercito. Con la riforma dei temi, attribuita in passato all'Imperatore Eraclio (610-641), si ebbe quindi la scomparsa del sistema romano del ''limes'' e dunque anche dei ''limitanei'', che divennero ''stratioti''.
 
In realtà, la teoria di Ostrogorsky è stata rigettata da diversi studiosi moderni. Secondo Jean-Claude Cheynet, i temi «non sono dunque il frutto di una riforma che potrebbe essere accreditata a un imperatore preciso,...né, d'altro canto, costituiscono la prosecuzione dei ''limitanei'' del Basso Impero..., dal momento che i ''limitanei'' erano scomparsi anche prima delle trasformazioni della seconda metà del VII secolo».<ref>''Il mondo bizantino'', II, p. 167.</ref> Secondo lo studioso, la riforma dei temi avvenne in modo molto graduale e non fu dovuta a una particolare riforma: dapprima i temi erano semplicemente gli antichi eserciti di campo ([[comitatenses]]) dell'Impero ritiratesi in Anatolia in seguito alle conquiste islamiche, anche se le zone da dove ogni tema reclutava le truppe presero progressivamente il nome dall'esercito ivi stanziato; le vecchie province della Tarda Antichità continuarono ad esistere in ambito civile all'interno dei temi fino al IX secolo, quando il tema territoriale divenne l'unico riferimento amministrativo.<ref>''Il mondo bizantino'', II, pp. 166-167.</ref> Né è dimostrato, come hanno congetturato in passato storici come Ostrogorsky e Treadgold, che gli stratioti ricevessero fin dal VII secolo terreni da coltivare dallo stato, dato che l'esistenza di queste terre "stratiotiche" comincia ad essere attestato nelle fonti solo a partire dal X secolo circa.<ref>''Il mondo bizantino'', II, p. 182.</ref>
 
==Note==
{{references|2}}
 
== Bibliografia ==
*Ravegnani, ''Soldati e guerre a Bisanzio'', Mulino, Bologna, 2009.
 
{{Esercito romano}}