Felice Giani: differenze tra le versioni

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Nel [[1786]] si trasferì a [[Faenza]] per decorare la Galleria del Palazzo Conti-Sinibaldi e la Galleria dei Cento Pacifici (con l'aiuto del Barozzi). L'anno successivo fu nominato membro accademico d'onore dell'Accademia Clementina di [[Bologna]]. Dopo un nuovo periodo romano ([[1788]]-[[1794]]), Giani completò la sua formazione con un viaggio a [[Napoli]], [[Ercolano]] e [[Pompei]], per poi fare ritorno a [[Faenza]] dove lavorò alla Galleria di Palazzo Laderchi. Nel [[1802]] è la volta di [[Palazzo Milzetti]], sempre a Faenza, forse il suo capolavoro. Nel [[1803]] fu chiamato a [[Parigi]] per decorare i Gabinetti Napoleonici alla Malmaison. Una sua presenza al distrutto palazzo delle [[Tuileries]], sebbene tradizionalmente ripetuta, non è per nulla certa.
 
Negli anni seguenti realizzò commissioni a [[Bologna]], [[Roma]], nel nuovo palazzo imperiale di [[Venezia]], a [[Ferrara]], a [[Ravenna]] ed a [[Forlì]], dove si segnalano, in particolare, gli affreschi di [[palazzo Gaddi di Forlì|palazzo Gaddi]] e del [[Palazzo Comunale di Forlì|Palazzo Comunale]], attualmente visibili negli uffici del sindaco. Gli è anche attribuita una ''Deposizione'', attualmente nella [[Pinacoteca civica di Forlì]]. A [[Cesena]] realizzò il ciclo decorativo di [[Palazzo Sirotti Gaudenzi]], completamente conservato e composto da varie tempere, tra cui "la partenza di Attilio Regolo" e "Edipo davanti alla grotta delle Eumenidi".
 
Nel [[1811]] fu nominato accademico di merito dell'Accademia di San Luca di [[Bologna]]. Decorò in questi anni anche l'appartamento napoleonico al [[Palazzo del Quirinale|Quirinale]] e lavorò al teatro di [[Imola]], e ancora a Faenza, nei palazzi Morri e Cavina e Palazzo Pasolini. Nel [[1819]] fu nominato membro dell'[[Accademia dei Virtuosi al Pantheon]]. Morì per le conseguenze di una caduta da cavallo al ritorno da un viaggio a [[Bologna]] e fu sepolto a [[Roma]], in [[Sant'Andrea delle Fratte]].