Pereta: differenze tra le versioni

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'''Pereta''' è una [[Frazione geografica|frazione]] del comune di [[Magliano in Toscana]], situata a nord del capoluogo, lungo la strada che conduce a [[Scansano]].
 
==Storia==
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Edificato dagli [[Aldobrandeschi]] tra il [[X secolo|X]] e l'[[XI secolo]], Pereta divenne un importante centro militare posto a guardia di un passaggio stradale obbligato che collegava la costa con la montagna.
 
Tuttavia, dai ritrovamenti [[archeologia|archeologici]] avvenuti intorno al [[borgo (geografia)|borgo]], sembrerebbe che la vita vi si svolgesse già in epoca [[etruschi|etrusca]] e [[romani|romana]].
 
La memoria più antica rimane comunque un atto notarile datato [[8 agosto]] [[1032]]. Dal documento s'apprende infatti che Albizio del fu Pietro vendette a Signoretto del fu Otto, un pezzo di terra a Pereta, nel Contado Rosellense, con tutte le case, vigne e terre, per il prezzo di venti soldi d'argento.
 
===Autonomia di Pereta===
Benché legato alle vicende politiche e militari degli [[Aldobrandeschi]], Pereta non fu mai alle loro dirette dipendenze.
 
Infatti nel [[1203]], troviamo il borgo sotto il potere di un certo Messer Francesco, sebbene il [[conte Ildebrandino VIII]] ne rivendicasse il possesso. Ancora, in una [[Bolla Papale]] del [[1216]] ri­sulta che i lasciti su Pereta, la [[Monastero di San Bruzio|chiesa di San Bruzio]] a Magliano, l'oliveto ed un casale sull'Osa, vengono riconfermati dal Pontefice Onorio [[1110]] all'[[Abbazia di Sant'Antimo]] di [[Montalcino]].
 
===I Senesi e gli Aldobrandeschi===
Nel [[1238]] l'esercito [[Siena|senese]] prende d 'assalto questo castello insieme a quello del Collecchio, di [[Magliano in Toscana]] e [[Montiano (Magliano in Toscana)|Montiano]], occupando così quella fascia costiera, punto base per lanciare l'ultimo attacco decisivo a [[Sovana]], sede principale dei conti.
 
Tuttavia nel [[1274]], dopo anni di varie lotte, questi feudi vengono recuperati dagli [[Aldobrandeschi]] e, nella storica divisione di quello stesso anno, Pereta passa sotto il possesso del Conte Ildebrandino di [[Santa Fiora]]. Questi ultimi anni del [[XIII secolo]] si concludono con le oscure ma appassionate vicende della contessa Margherita e [[Nello Pannocchieschi]] che, tra il [[1220]] e il [[1225]] circa, vissero tra queste fredde mura la loro breve, appassionata storia d'amore.
 
===Gli Aldobrandeschi in declino e il conte di Donoratico===
Con l'inizio del [[XIV secolo]], il declino degli [[Aldobrandeschi]] va sempre più assumendo serie dimensioni e benché molti castelli siano ancora sotto i loro domini, sono questi per lo più governati liberamente da nobili famiglie forestiere. È il caso di Pereta, che già agli inizi di questo nuovo secolo, risulta misteriosamente in possesso del conte di [[Donoratico]]. Una sentenza pronunciata in Pereta, del [[20 marzo]] [[1344]], rivela infatti che: ''... in detto anno Priore di Naddo da Cetona, Castellano in Pereta del conte di Donoratico, condannò Andreoccio di Guidone ad essergli tagliata la testa per aver ammazzato con coltello Andrea del già Bucetto di Pereta, entrambi cittadini di questo castello''.
 
Ma se il Conte di Donoratico amministrava il feudo, anche gli [[Aldobrandeschi]] dovevano possederne una parte, tanto che l'anno successivo, nello strumento della sottomissione a [[Siena]] dei conti Andrea e Giovanni, risulta tra l'altro che questi cedevano anche la terra di Pereta. Negli ultimi anni che seguirono si trovò il castello sprovvisto di governo, divenendo facile preda per briganti e predatori.
 
===I Papalini e la Camera Apostolica===
Nel [[1377]] il feudo di Pereta fu posseduto dai [[Papalini]] che vi mantenevano una grossa truppa di Brettoni, i quali scorrazzavano e predavano per tutta la [[Maremma]] e, dopo aver razziato il castello, l'abbandonarono in rovina. Tornato alla Camera Apostolica di Santa Chiesa, fu acquistato nel [[1383]] da un certo messer Giovanni Minucci, cittadino senese e cameriere di [[papa Urbano V]], che lo cedette in seguito a suo fratello messer Francesco detto il "Fonda". Il governo di costui non piaceva ai peretani che segretamente tentarono di allearsi ai Conti Aldobrandeschi ma, quando tal Messer Francesco s'accorse del complotto, fece chiamare il Conte Tancredo di Modigliana che, con l'esercito senese, dopo aver recuperato la fortezza di Fabia, occupata dalla Compagnia dei Predatori, s'impadronì facilmente delle terre di Pereta, sottoponendole all'ubbidienza di Siena a condizioni però che, una volta terminato lo Scisma, avrebbe restituito quella terra alla Camera Apostolica.
 
Alla conclusione dello Scisma i senesi non mantennero i patti e il [[21 febbraio]] [[1474]], essendo trascorsi novant'anni che possedevano quel fondo, rinnovarono i Capitoli in possesso.
 
===La dominazione senese===
Con la dominazione [[Siena|senese]], si conclude il ciclo delle molteplici vicende militari da cui Pereta ne uscì in rovina e in gravi difficoltà economiche.
 
Tuttavia, la [[Repubblica di Siena]] cercò di provvedere al recupero del fondo, il centro urbano fu arricchito di nuovi edifici pubblici e privati, gli artisti senesi abbellirono chiese e residenze signorili ma soprattutto fu cinta di nuove mura che andarono a racchiudere tutte quelle strutture sorte al dì fuori dell'antico borgo, ingrandendo e potenziando così l'antico ''Castrum aldobrandesco''.
 
===I Medici===
Con i nuovi ordinamenti, Pereta viene riconfermata in Podesteria rimanendo tale sino a chéche, nell'800Ottocento, verrà aggregata al nuovo comune di Magliano.
 
==Monumenti e luoghi d'interesse==
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La parte bassa del paese, relativamente più moderna rispetto alla parte alta, presenta i resti di una [[cinta muraria]] distinta rispetto a quella che circonda il nucleo più antico superiore.
 
La parte alta del paese, più antica, è dominata dall'imponente Torre dell'Orologio, è uno degli edifici più antichi di Pereta, del QuattocentoQuattrocento, diin arenaria bruna, alta 29 metri<ref>[http://www.castellitoscani.com/italian/pereta.htm castellitoscani.com]</ref>, e a pianta quadrata<ref>[http://www.regione.toscana.it/regione/multimedia/RT/documents/1227191455393_25sez4.pdf regione.toscana.it]</ref>. Qui secondo una leggenda si recarono Margherita Aldobrandeschi e Nello Pannocchieschi<ref>[http://www.stile.it/articolo/maemma-bassa-maremma stile.it]</ref>. Per altri invece vi rinchiusero Pia de' Tolomei<ref>[http://www.comune.manciano.gr.it/itm/index.php?option=com_content&task=view&id=49&Itemid=47 comune.manciano.gr.it]</ref>.
 
La [[Chiesa di San Giovanni Battista (Pereta)|chiesa di San Giovanni Battista]], edificata in epoca [[Medioevo|medievale]] e ristrutturata in epoche successive, si presenta al suo interno in stile [[barocco]]; la [[Pieve di Santa Maria Assunta (Pereta)|pieve di Santa Maria Assunta]] venne edificata invece in epoca [[XV secolo|quattrocentesca]]. Nei pressi di San Giovanni vi è la cappella di San Giuseppe, costruita nel 1876.
 
==Le miniere==
I dintorni del paese sono ricchi di affioramenti di [[minerale|minerali]] come [[cinabro]], da cui si estrae il [[mercurio (elemento)]], ed [[antimonite]], che è il principale minerale dell'[[antimonio]]. Il primo è stato estratto fino al 1971 dalla [[miniera]] di [[Cerreto Piano]], il secondo, con fasi alterne, fino agli anni'80 dalla miniera di [[Zolfiere]] che nell'antichità forniva [[zolfo]]. Queste due minieraminiere abbandonate sono molto note tra i [[mineralogia|mineralogisti]] ed i collezionisti di minerali in quanto hanno fornito, oltre a stupendi campioni di antimonite e zolfo, anche minerali rarissimi come la [[klebelsbergite]], la [[peretaite]] o la [[minyulite]]<ref>[http://www.gminromano.it/Cercapietre/rivista05/testo/05A04.html Gruppo Mineralogico Romano<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
 
== Galleria immagini ==