Palazzo del Podestà (Bologna): differenze tra le versioni

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Si tratta di un grande complesso architettonico attraversato da due strade che si incrociano sotto il ''Voltone del Podestà'' sul quale si erge la cosiddetta ''Torre dell'Arengo'', la cui campana richiamava il popolo in caso di eventi straordinari. Nel Voltone del Podestà furono posti nel [[1525]] le statue in terracotta dei santi protettori della città, [[San Petronio]], [[San Procolo]], [[San Domenico]] e [[San Francesco]], tutte realizzate da [[Alfonso Lombardi]]. Nel [[1453]] [[Aristotile Fioravanti]] collocò l'attuale campana e rinnovò la facciata romanica con uno stile rinascimentale per volere di [[Bentivoglio (famiglia)|Giovanni II Bentivoglio]]. Venne usato come teatro tra il [[XVI secolo]] e il [[XVIII secolo]] e infine affrescato completamente da [[Adolfo De Carolis]] agli inizi del [[XX secolo]] in stile michelangiolesco con i protagonisti e gli episodi più importanti della città: la fondazione da parte degli etruschi, l'arrivo dei romani, l'Università, la cattura di re Enzo, ecc.. (fra cui un affresco intitolato ''Abolizione della servitù'' in ricordo degli avvenimenti del 1256 e del ''[[Liber Paradisus]]''). Gli affreschi del soffitto purtroppo furono staccati dopo la seconda guerra mondiale per essere restaurati e non furono più ricollocati in sito.
 
Sotto il ''Voltone del Podestà'' uno straordinario effetto acustico consente ai visitatori di potersi parlare anche a bassa voce dai quattro angoli opposti del voltone stesso, a distanza di circa otto metri e dandosi le spalle. La parte inferiore del palazzo è decorata con centinaia di formelle con motivo floreale, tutte diverse tra di loro.
La parte inferiore del palazzo è decorata con centinaia di formelle con motivo floreale, tutte diverse tra di loro.
 
Il Palazzo del Podestà fu affiancato da [[Palazzo Re Enzo]] nel [[1245]], dopo soli 40 anni, in quanto si rivelò inadeguato ad ospitare la massiccia partecipazione popolare al governo della città.