Università di Varsavia: differenze tra le versioni

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Dopo che la Polonia [[Seconda Repubblica di Polonia|riottenne la sua indipendenza]] nel [[1918]] l'Università di Varsavia cominciò a crescere molto velocemente. Fu riformata e, tutte le cariche più importanti (il [[rettore (università)|rettore]], il [[senato]], i decani e i consiglieri) divennero elette democraticamente e lo stato spese grosse somme di denaro per modernizzarla ed equipaggiarla. Molti professori tornarono dall'esilio e contribuirono a questi sforzi. Alla fine degli [[Anni 1920|anni venti]] il livello di istruzione a Varsavia era al livello delle altre università europeee.
 
Agli inizi degli [[Anni 1930|anni trenta]] l'Università di Varsavia divenne la più grande della Polonia, con più di 250 professori e 10.000 studenti. Ma, i problemi finanziari del rinato stato Polacco non permisero che l'educazione fosse gratuita, igli studenti dovevano pagare delle [[Retta|tasse scolastiche]] per i loro studi (un salario medio mensile all'anno). Anche il numero di [[Borsa di studio|borse di studio]] fu molto limitato e solo il 3% circa degli studenti riuscì ad ottenerle. Nonostante i problemi economici, l'Università di Varsavia crebbe rapidamente. Nuove [[facoltà universitaria|facoltà]] furono aperte e il [[campus]] principale fu allargato.
Dopo la morte di [[Józef Piłsudski]] il senato dell'Università di Varsavia cambio il nome dell'università in "Università di Varsavia Józef Piłsudski" (''Uniwersytet Warszawski im. Józefa Piłsudskiego''). Un periodo di difficile cominciò per le società accademiche in Polonia quando il governo [[Sanacja]] limitò l'autonomia delle università e gli studenti di destra cominciarono ad organizzare dimostrazioni antisemitiche e tumulti. Il governo fu costretto a intervenire nel [[1937]] e i seguaci di [[Destra (politica)|destra]] dei partiti [[Nazionalismo|nazionalisti]] furono calmati pacificamente, ma i professori e gli studenti rimasero divisi per il resto degli anni '30.
 
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{{vedi anche|Educazione segreta in Polonia durante la Seconda guerra mondiale}}
 
Dopo l'[[Invasione della Polonia (1939)|occupazione tedesca della Polonia nel 1939]] le autorità del [[Governatorato Generale]] chiusero tutte le istituzioni di alta formazione in Polonia. Le attrezzature e la maggior parte dei laboratori furono portati in Germania e divisi fra le università tedesche mentre il campus principale dell'Università di Varsavia fu trasformato in una caserma.
 
Le teorie [[Razzismo|razziste]] tedesche sostenevano che non i polacchi non necessitavano di essere istruiti, dato che l'intera popolazione doveva essere sottomessa al ruolo di servo ignorante della razza Tedesca. L'educazione in Polonia fu bandita e punita con la morte. Malgrado questo, molti professori organizzarono la cosiddetta "Università Segreta di Varsavia" (''Tajny Uniwersytet Warszawski''). Le lezioni venivano tenute a piccoli gruppi in appartamenti di privati e gli studenti rischiavano costantemente l'arresto e la morte. La rete delle facoltà clandestine si diffuse rapidamente e nel [[1944]] c'erano più di 300 docenti e 3.500 studenti di vari corsi.