Carsten Peter Thiede: differenze tra le versioni

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A Thiede si devono, in particolare, nuovi studi approfonditi su tre frammenti di papiro, provenienti da Luxor ma oggi conservati al [[Magdalen College (Oxford)|Magdalen College]] di [[Università di Oxford|Oxford]] ([[Papiro 64]]), da lui datati circa al [[50]]<ref name="fabris">[[Rinaldo Fabris]], ''Prefazione all'edizione italiana'' in C.P. Thiede, ''Jesus'', 2009.</ref> e contenenti parte del ''[[Vangelo secondo Matteo]]'' e sul frammento [[7Q5]], che conterrebbe un brano del ''[[Vangelo secondo Marco]]'', identificato da [[José O'Callaghan]] e anch'esso assegnato circa al [[50]]<ref name="fabris"/>. Questi studi hanno sollevato ampie dispute e non sono in genere accolti dalla maggioranza degli altri studiosi.
 
Il maggiore contributo di Thiede è legato al tentativo di saldare il ''Gesù della storia'' con il ''Gesù della fede''<ref name="fabris"/>, dopo la divaricazione creata da [[Bultmann]] e che ha fortemente influenzato la teologia tedesca nel [[XX secolo]]. Per Thiede i testi evangelici sono narrazioni fedeli della vita e dell'operato di Gesù. A questo proposito lo studioso era solito citare il classicista George Alexander Kennedy, secondo il quale ''Gli scrittori dell'antichità a volte intendevano dire quel che scrivevano, e talvolta conoscevano quello di cui stavano parlando''<ref>"Ancient writers sometimes meant what they said, and occasionally even knew what they were talking about." Cit. in The Telegraph, ''The Reverend Professor Carsten Thiede'', 24 dicembre 2004, [http://www.telegraph.co.uk/news/obituaries/1479686/The-Reverend-Professor-Carsten-Thiede.html].</ref>

Nella sua ricostruzione della vita di Gesù Thiede si affida prevalentemente alla narrazione [[Vangelo secondo Luca|lucana]], che mostra fin dal suo prologo una particolare attenzione alla [[storiografia|ricostruzione storica]]. Ecco quindi che per Thiede la nascita a [[Betlemme]] è motivata da un censimento, le cui modalità sono coerenti con quanto documentato dall'[[archivio di Babatha]], mentre i ''fratelli di Gesù'' sono i figli che [[San Giuseppe|Giuseppe]] ha avuto in un precedente matrimonio, così come narrato nel [[Protovangelo di Giacomo]]<ref name="fabris"/>. Secondo Thiede durante la sua infanzia Gesù ha frequentato, oltre a [[Nazareth]], anche la vicina città di [[Sefforis]], distante solo sei chilometri e allora in pieno sviluppo.
 
La presenza di doppie narrazioni nei vangeli, come ad esempio la moltiplicazione dei pani, non è secondo Thiede motivata da ragioni narrative ma riflette lo svolgimento dei fatti: [[San Matteo|Matteo]], a causa del lavoro che aveva precedentemente svolto, era infatti in grado di [[stenografia|stenografare]] e di tenere quindi una traccia scritta e affidabile della predicazione di Gesù. Per quanto riguarda la data della crocifissione e della morte, Thiede propone il 14 [[Nisan]] ([[7 aprile]]) del [[30]]<ref name="fabris"/>.