Johann Heinrich Pestalozzi: differenze tra le versioni

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==Biografia==
Nato da una famiglia {{Citazione necessaria|di fede protestante}}<ref>Meyer, Ferdinand. ''Die evangelische Gemeinde in Locarno'', ihre Auswanderung und ihre weitern Schicksale, vol. II. Zurich 1836. anche in italiano, ''La comunità riformata di Locarno e il suo esilio a Zurigo nel XVI secolo'' tradotto ed editato da Brigitte Schwarz, Roma 2005.</ref> di origine italiana, di [[Chiavenna]], è orfano di padre a soli sei anni. Egli, insieme con i suoi fratelli, è allevato dalla madre e dalla governante Bàbeli; questa esperienza segnerà la centralità del ruolo materno nella [[pedagogia]] del Pestalozzi. Studia al ''Collegium Carolinum'' di Zurigo, nella speranza di intraprendere la carriera ecclesiastica; tuttavia l’influsso della Società Patriottica, cui si è iscritto nel frattempo, lo persuade a lasciare gli studi teologici per dedicarsi a quelli di giurisprudenza. Si forma a contatto con l’[[illuminismo]], del quale stempera l’astratto intellettualismo attraverso la lettura di Rousseau. L’interesse giovanile per la politica lascia intravedere il forte impegno civile della sua pedagogia: approfondisce le idee di Rousseau, apprende alcune tecniche produttive ed inneggia al tirannicidio. Nello stesso tempo conosce Anne Schulthess, con la quale si sposerà in seguito e con la quale condividerà ogni esperienza. Alcune vicende, tra cui un breve arresto, dissuadono Pestalozzi dall’impegno attivo in politica, mentre matura lui l'idea di progettare un modo per migliorare le condizioni dei lavoratori e addestrarli alla vita professionale.
 
Egli intende realizzare tale progetto attraverso una riforma agraria ispirata sia ai principi di naturalismo, [[filantropismo]], ottimismo di [[Jean-Jacques Rousseau|Rousseau]], sia alle teorie [[fisiocrazia|fisiocratiche]]. Nel [[1768]] fonda con Anne l’azienda agricola di Neuhof. L'esperimento si rivela un’impresa disastrosa a causa di difficoltà economiche e dell’inesperienza dei promotori; altrettanto scarso successo avrà il tentativo di trasformare Neuhof in una colonia per bambini abbandonati. Nonostante gli insuccessi, Pestalozzi resta a Neuhof ancora a lungo, tra la derisione dei concittadini e la stesura di importanti opere. In questo periodo, infatti, medita intorno alle più importanti questioni educative e sociali, come il disinteresse dei governi per la povertà, la crisi della famiglia, la prostituzione, la durezza delle condizioni di lavoro e l’infanticidio. L’opera più importante di questo periodo è ''Mie indagini sopra il corso della natura umana nello svolgimento del genere umano'', ispirata alle teorie di Kant e di Fichte, che conoscerà personalmente.