Filippo Buonarroti: differenze tra le versioni
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{{quote|Si strappino i confini delle proprietà, si riconducano tutti i beni in un unico patrimonio comune, e la patria - unica signora, madre dolcissima per tutti - somministri in misura eguale ai diletti e liberi suoi figli il vitto, l'educazione e il lavoro|Filippo Buonarroti, ''Cospirazione per l'uguaglianza'', [[1828]]}}
È stato uno dei più importanti rivoluzionari europei del primo [[XIX secolo|Ottocento]]. Discende con molta probabilità dalla famiglia dell'artista rinascimentale [[Michelangelo Buonarroti]]<ref>[[Alessandro Galante Garrone]], ''Filippo Buonarroti e i rivoluzionari dell'Ottocento: (1828-1837)'', Einaudi, Torino 1972, p. 398</ref><ref>(a cura di) [[Benedetto Croce]], ''La Critica: rivista di letteratura, storia e filosofia'', G. Laterza & figli, Bari 1966, Vol. II, p. 69</ref>.
==Biografia==
Filippo Buonarroti ebbe la sua prima istruzione alla scuola della [[Badia dei Benedettini Cassinesi]] sotto la guida di [[Giovanni Bernardo De Rossi|Bernardo De Rossi]]. Nel [[1778]] riceve l'onorificenza di [[cavaliere di Santo Stefano]] e inizia lo studio della [[giurisprudenza]]. Fu
Si laurea e si sposa lo stesso giorno, l'[[8 giugno]] del [[1782]]. Ma il matrimonio con la contessina Elisabetta Conti non dura. In questo periodo si occupa di commercio di libri, in particolare importa e fa circolare opere dell'[[illuminismo]] francese. Questa attività gli viene contestata, con ordine di immediata interruzione di tale commercio. È probabile che già dal 1787 Buonarroti fosse entrato nella massoneria.
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In Corsica ricoprì incarichi pubblici al Consiglio generale di Corte, e si associa alla Società degli Amici della costituzione e alla società degli Amici del popolo. Nell'aprile del [[1790]] fonda "[[Il Giornale Patriottico della Corsica]]", foglio portatore di istanze rivoluzionarie ed egualitarie che può essere considerato il primo giornale rivoluzionario scritto in [[lingua italiana]], in cui Buonarroti sosteneva le sue tesi fondamentali, e cioè:
a)
b) l'evidenza della religione naturale;
c) l'educazione e l'istruzione come compito inderogabile dello stato;
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=== Ideali e pratica della rivoluzione ===
Buonarroti aveva chiaro che la diffusione dei princìpi quali la libertà,
A Parigi il Buonarroti, dopo aver chiesto e ottenuto la cittadinanza francese (il suo nome fu anche francesizzato in ''Philippe Buonarroti''), frequentò il [[club dei giacobini]] e conobbe [[Robespierre]]. Di lui condivise lo scorgere nei violenti contrasti sociali di allora i segnali della lotta di classe, della guerra tra il ricco ed il povero.
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Gli eventi rivoluzionari svolsero una funzione propulsiva per la creazione di sistemi politico-sociali eversivamente innovatori che poté sperimentare direttamente su [[Oneglia]], città ligure <ref>Oneglia per secoli, fu una enclave sabauda circondata dalla Repubblica di Genova</ref> conquistata dai francesi ed in cui il Buonarroti venne nominato [[Agent national|commissario rivoluzionario]] nell'aprile 1794. In questo periodo comincia la convivenza con Teresa Poggi, che più tardi sposerà grazie alle leggi rivoluzionarie francesi. L'esperienza di Oneglia fu la possibilità di realizzare un ordinamento amministrativo e politico i cui risultati furono l'abolizione dei privilegi, imposizioni ai ricchi, distribuzione a buon prezzo del grano ai poveri, censimento dei ricchi e delle loro rendite nonché degli indigenti da soccorrere, vendita dei beni mobili ed immobili di coloro che avessero osteggiato la repubblica, applicazione del maximum dei prezzi per non rovinare le risorse del paese, lotta contro i falsi assegnati, istituzione dei Comitati di Istruzione e di scuole primarie e secondarie per una formazione gratuita, popolare, laica e democratica.
L'esperienza di [[Oneglia]] va ricordata anche perché fu questo un centro di raccolta di profughi politici italiani, di cui molti napoletani (Michele De Tommaso, Carlo Lauberg, Giovanni Letizia), che vennero utilizzati, insieme ad alcuni còrsi,
Il 9 termidoro dell'anno II (27 luglio 1794), la reazione pose fine alla dittatura ed alla vita di Maximilien [[Robespierre]] e si scatenò contro i suoi più stretti collaboratori e i club giacobini: la rivoluzione veniva ricondotta su binari borghesi. Il Comitato di sorveglianza, il 4 marzo 1795, dispose l'arresto del Buonarroti che venne tradotto a Parigi e rinchiuso nella prigione del Plessis, in quanto partigiano della politica robespierristica e sospettato di aver rappresentato una minaccia per persone e proprietà di Genova e della Svizzera.
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=== La congiura degli Eguali ===
Buonarroti maturò durante la prigionia la convinzione che la rivoluzione doveva tendere
Dopo le sanguinose repressioni delle insurrezioni democratico-popolari
Iniziò allora la stagione delle società intellettuali e delle riviste con
Il [[Direttorio]] termidoriano non riuscì ad impedirne la larga diffusione nei sobborghi,
Gli Eguali asseriscono esplicitamente la proprietà comune della terra, la comunità dei lavori, dei beni e dei godimenti;
La congiura venne scoperta il 10 maggio 1796 e Buonarroti, Babeuf e gli altri rivoluzionari vennero arrestati.
=== Il Sublime Maestro Perfetto ===
Rinchiuso nel forte di [[Cherbourg]], Buonarroti rimase tre anni in attesa di essere deportato. Ciò non avvenne, poiché era intanto divenuto ''primo console'', [[Napoleone Bonaparte]] che, per celebrare la sua nomina, autorizzò una mitigazione della pena e il trasferimento dei babuvisti al confino,
Nel febbraio 1803 Buonarroti venne trasferito a [[Sospello]], nelle Alpi Marittime, e da qui, nel giugno 1806, a [[Ginevra]], ormai territorio francese, dove ebbe la possibilità di ricostruire i legami con
Già a [[Sospello]] il Buonarroti entrò in contatto con la setta segreta antibonapartista dei [[Filadelfi]], setta che poi si fuse
Quest'ultima organizzazione non aveva, come
I gradi erano tre: il primo grado, ''sublime maestro perfetto,'' in cui si rivelava
Buonarroti non si limitava ad agire nella [[Società dei Sublimi Maestri Perfetti]]: aveva istituito altre sette secondarie che, muovendosi in libertà, non sapevano della loro diretta dipendenza dalla principale organizzazione buonarrotiana. Il Buonarroti, perciò, con questo sistema di federazioni, controllava una costellazione insurrezionale in tutte le nazioni europee: elementi buonarrotiani si ritrovano nella setta degli Indipendenti in [[Svizzera]], in [[Germania]] e nella [[Carboneria]] francese.
Il fallimento dei moti napoletano e piemontese del 1820-1821 ruppe le file del settarismo politico: riconosciuta l'opera di impulso del Buonarroti,
Si recò a [[Bruxelles]], dove stabilì la sua residenza (1824-1830) e, sotto il nome di Camille, svolse attività di direzione della vendita centrale della [[Carboneria]] francese.
Al periodo belga risale
== Opere ==
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{{Portale|biografie}}
[[Categoria:Personalità della Rivoluzione francese
[[Categoria:Massoni]]
[[Categoria:Italo-francesi]]
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