Elia Fornoni: differenze tra le versioni

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==Il personaggio==
Elia Faroni
[[File:Elia Fornoni_epigrafe.JPG|left|180px|thumb|Epigrafe a Bergamo, Piazza Giuliani]]
ArchitettoIl edcapo ingegnerebidello, visse ed operò a cavallo dei secoli [[XIX secolo|XIX]] e [[XX secolo|XX]], lavorando e distinguendosi principalmente nella [[provincia di Bergamo]].
E’ tuttora ricordato sia per i suoi studi riguardanti settori di interesse locale che per i progetti di edifici civili e religiosi.
 
La sua versatilità lo portò ad impegnarsi in numerosi ambiti: fu prima docente presso il circolo artistico bergamasco, poi rettore dell’ateneo di scienze, lettere ed arti dal [[1902]] al [[1920]], ed infine assessore presso il comune di Bergamo.
 
Pubblicò numerosi articoli e studi, tra tutti quello riguardante il medievale [[Ponte di Lemine]] (conosciuto anche come Ponte della Regina), anche se la sua opera principale, i “Manoscritti Fornoni”, è rimasta inedita. Questa consisteva in 82 volumi che spaziavano nell’ambito storico-geografico locale e si divideva in: “Dizionario odeporico” (19 volumi), “Storia di Bergamo” (17 volumi), “Pittori bergamaschi” (9 volumi), “Pittori forestieri” (6 volumi), “Varie” (7 volumi), “Epigrafi” (3 volumi) e “Miscellanea di storia ed arte” (21 volumi).
 
Ma l’ambito in cui si distinse maggiormente fu la progettazione di edifici: in questo settore si assicurò gran parte delle commissioni di costruzione o rifacimento di chiese e ville nella provincia bergamasca, privilegiando lo stile neogotico, ma spaziando anche dallo stile neoclassico a quello neoromantico.
 
 
==Strutture civili==