Vjačeslav Rudol'fovič Menžinskij: differenze tra le versioni

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Dopo la morte di [[Feliks Dzeržinskij]] nel luglio del 1926, Menžinskij divenne presidente dell'OGPU. Giocò un importante ruolo nella conduzione delle operazioni segrete di controspionaggio [[Operazione Trest|Trest]] e Sindikat-2, nel corso delle quali i capi di grosse organizzazioni anti-sovietiche situate all'estero, [[Boris Savinkov]] e [[Sidney Reilly]], furono portati con l'inganno in [[Unione Sovietica]] e arrestati.
 
Al tempo stesso, come anziano membro della Čeka, Menžinskij era leale a [[Stalin]], il cui [[culto della personalità]] aveva già iniziato a formarsi, in coincidenza di alcune importanti purghe nel 1930- 1931{{Citazione necessaria|data=Luglio 2012}}. <!-- La frase precedente proviene dalla wiki russa, andrebbe trovata una fonte affidabile-->
[[Trotskij]], che lo aveva già incontrato prima della rivoluzione, lo considerava irrilevante: "Sembrava più l'ombra di un qualche uomo non realizzatosi, o magari un abbozzo malfatto di un ritratto incompleto".
 
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Menžinskij trascorse i suoi ultimi anni da invalido, soffrendo di una forma acuta di [[angina pectoris]] che lo rendeva incapace di sforzi fisici e lo constrinse a condurre gli affari dell'OGPU steso su un divano nel suo ufficio alla [[Lubjanka]]. Morì di cause naturali nel 1934. Nel 1938 il suo successore, [[Genrich Grigor'evič Jagoda|Genrich Jagoda]], nel corso della sua confessione pubblica avvenuta durante il ''[[Grandi purghe#Il processo dei ventuno|Processo dei ventuno]]'', fu costretto sotto minaccia a dichiarare di averlo avvelenato.
 
==FontiNote==
<references/>