Agostino Oreggi: differenze tra le versioni

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Nacque da famiglia modesta. Compì gli studi a [[Roma]], a partire dal [[1594]], ottenendo presso il [[Collegio Romano]] i dottorati in [[filosofia]] e [[teologia]] e alla [[Sapienza Università di Roma|Sapienza]] il dottorato ''[[in utroque iure]]''. Studiò anche [[Lingua greca antica|greco]] e altre lingue antiche dell'Oriente. Nel [[1621]] pubblicò a [[Bologna]] un saggio intitolato "''Aristotelis vera de rationalis animae immortalitate sententia''".
 
Fu un protetto del cardinale [[Roberto Bellarmino]], che lo nominò suo teologo personale. In seguito, dopo aver dedicato una sua opera a Maffeo Barberini, quando era ancora arcivescovo di [[arcidiocesi di Bologna|Bologna]], ebbe da lui importanti incarichi, dopo la sua ascesa al soglio pontificio con il nome di [[Papa Urbano VIII|Urbano VIII]]. Dapprima ne divenne teologo personale ed elemosiniere. Fu poi consultore della Sacra Congregazione della Romana e Universale Inquisizione. Aggiunse in seguito il posto di [[canonico]] della basilica vaticana a quello di canonico teologo della [[cattedrale di [[Faenza]] che già deteneva dal [[1605]].
 
Nel [[1633]] ebbe un ruolo rilevante nel [[processo a Galileo Galilei]].
 
Il [[17 novembre]] [[1633]] fu eletto [[arcivescovo]] di [[arcidiocesi di Benevento|Benevento]].
 
Il [[28 novembre]] 1633 papa Urbano VIII lo creò [[cardinale]]. Il [[9 gennaio]] dell'[[1634|anno successivo]] ricevette il [[titolo cardinalizio|titolo]] di [[San Sisto (titolo cardinalizio)|San Sisto]]. Morì a Benevento e fu sepolto nella [[Duomo di Benevento|cattedrale]].