Paolo Gentiloni: differenze tra le versioni

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Nel mese di ottobre del 2006 il Consiglio dei ministri ha approvato il disegno di legge presentato dal ministro Gentiloni che ora deve affrontare il voto del Parlamento. Il testo, che ha dovuto superare anche all'interno della maggioranza dure critiche di opposto orientamento, è stato giudicato dagli uni come un coraggioso ribaltamento delle storture dell'attuale situazione, dall'altro come un provvedimento ''contra personam'' (e Giovanni Valentini di Repubblica ha affermato: "Questo dimostra che Berlusconi si occupa ancora di Mediaset).
 
La televisione in Italia è caratterizzata da molti anni da un duopolio quasi perfetto che nasce soprattutto dall'accentramento degli incassi pubblicitari. Su un monte totale di 4,7 miliardi di euro le quote attuali sono 3,1 [[PubblitaliaPublitalia '80]] [[Mediaset]] e 1,4 [[SIPRA|Sipra]] Rai [http://www.repubblica.it/supplementi/af/2006/10/16/copertina/001spillo.html]. Gia nel 1994 la [[Corte Costituzionale]] aveva sancito che per garantire il pluralismo le frequenze occupate da una rete Mediaset (verosimilmente [[Rete 4]]) dovevano essere assegnate ad altri operatori. La sentenza è stata ribadita da un ulteriore pronunciamento della Corte nel novembre 2002, ma le leggi varate dai vari governi invece di provvedere all'applicazione hanno sempre rinviato la riassegnazine delle frequenze.
 
Il testo del nuovo provvedimento, per restituire una competitività al sistema e rompere il duopolio, prevede il passaggio di una rete Rai (ancora non si sa quale visto il nodo [[TGR]]) e [[Rete 4]] dall'analogico al digitale (tecnologia sulla quale l'azienda del Cavaliere sta investendo milioni di euro) e sono posti più severi tetti alla pubblicità. Ancora una volta, l'applicazione della sentenza della Corte Costituzionale viene rimandata, questa volta al 2009. Ma l'intervento della Corte di Giustizia Europea sul caso Europa 7 dovrebbe finalmente portare al riassegno delle frequenze.