Storia degli Stati Uniti d'America (1988-presente): differenze tra le versioni
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▲Durante la [[Guerra Fredda]], la divisione del mondo in due blocchi rivali era servita a legittimare una grande alleanza non solo con i paesi dell'[[Europa ]] e la [[NATO]], ma anche con molti paesi del mondo in via di sviluppo. A partire dalla fine degli [[anni 1980]], i regimi del [[Patto di Varsavia]] cominciarono a collassare in rapida successione. La "Caduta del [[Muro di Berlino]]" fu vista come un simbolo della caduta dei governi [[Comunismo|comunisti]] dell'Europa Orientale. Le relazioni sovietico-americane migliorarono molto nella seconda metà del decennio, con la firma del trattato sulle forze nucleari a medio raggio nel [[1987]], il ritiro delle forze d'occupazione sovietiche in [[Afghanistan]] e delle truppe [[Cuba|cubane]] in [[Angola]].
Questi sviluppi tolsero le motivazioni per fornire sostegno a governi repressivi come quello del [[Cile]] e della [[Corea del Sud]], che subirono dei processi di democratizzazione nello stesso periodo che riguardò le nazioni del [[Patto di Varsavia]]. Alcuni commentatori statunitensi ritenevano che questo rilassamento nelle relazioni tra le due più grandi potenze della Guerra Fredda dovesse portare a riscuotere un "[[dividendo di pace]]", e le spese del governo statunitense destinate alla difesa si sarebbero ridotte drasticamente. Questo argomento andò a perdersi nel dibattito politico con l'inizio della [[Guerra del Golfo]]. Il presidente [[George H. W. Bush|Bush]] sostenne l'emergere di "un nuovo ordine mondiale... più libero dalla minaccia del terrore, più forte nel perseguimento della giustizia, e più sicuro nella ricerca della pace. Un'era nella quale le nazioni del mondo, Est e Ovest, Nord e Sud, possono prosperare e vivere in armonia."
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