|colore=#B6E6FF
|nome=Lingue elamo-dravidiche
|nomenativo=(''Famiglia ipotetica'')
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|regione=[[Asia]] meridionale
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<!--Filogenesi (inserisci solo quelli necessari)-->
|fam1='''Lingue elamo-dravidiche'''
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La [[famiglia linguistica]] formata dalleLe ''' Linguelingue elamo-dravidiche''' èsono un' ipotesiipotetica [[famiglia linguistica]], proposta dal [[linguista]] ''David McAlpin '' nel [[1975]], che collegherebbe la lingua proto- dravidica dell'[[ LingueIndia]], dravidiche|Dravidica[[protolingua]] dell'delle [[ Indialingue dravidiche]] , con l'estinta [[ Lingualingua elamita]] parlata nell'antichissimo regno d'[[Elam]] (stanziato nell'attuale [[Iran]] sudoccidentale). ▼
▲La [[famiglia linguistica]] formata dalle '''Lingue elamo-dravidiche''' è un'ipotesi, proposta dal [[linguista]] ''David McAlpin'' nel [[1975]], che collegherebbe la lingua proto-[[Lingue dravidiche|Dravidica]] dell'[[India]] con l'estinta [[Lingua elamita]] parlata nell'antichissimo regno d'[[Elam]] (stanziato nell'attuale [[Iran]] sudoccidentale).
==Argomentazioni linguistiche==
McAlpin (1975), nei suoi studi, identifica molte somiglianze tra l'Elamitaelamita ed il Dravidicodravidico. affermaAfferma che il 20% dei vocabolari Dravidicodravidico ed Elamitaelamita sia formato da [[Paroleparole imparentate]] mentre il 12% lo sarebbero con un alto grado di probabilità. He Inoltre l'Elamitaelamita ed il Dravidicodravidico hanno pronomi della seconda persona simili e [[declinazione (grammatica)|declinazioni]] parallele, identici derivati e sostantivi astratti, e la medesima struttura per le voci verbali: radice+marcatore temporale+suffisso personale. Entrambi hanno e due tempi positivi, un ''passato'' ed un ''non-passato''.<ref>David McAlpin, "Toward Proto-Elamo-Dravidian", ''Language'' vol. 50 no. 1 (1974); David McAlpin: "Elamite and Dravidian, Further Evidence of Relationships", ''Current Anthropology'' vol. 16 no. 1 (1975); David McAlpin: "Linguistic prehistory: the Dravidian situation", in Madhav M. Deshpande and Peter Edwin Hook: ''Aryan and Non-Aryan in India'', Center for South and Southeast Asian Studies, University of Michigan, Ann Arbor (1979); David McAlpin, "Proto-Elamo-Dravidian: The Evidence and its Implications", ''Transactions of the American Philosophical Society'' vol. 71 pt. 3, (1981)</ref>
Altri linguisti, però, come [[Georgiy Starostin]], criticano la proposta di McAlpin, affermando che le corrispondenze morfologiche tra l'Elamiticoelamitico ed il Dravidicodravidico non siano così vicine come quelle con altre famiglie linguistiche.
==Collegamenti culturali proposti==
A parte le somiglianze linguistiche, l'ipotesi Elamoelamo-Dravidicadravidica poggia sull'idea che lo sviluppo dell'agricoltura della valle dell'[[Indo]] sia derivato dal Vicino Oriente attraverso la regione d'Elam. Ciò suggerirebbe che gli agricoltori abbiano portato una nuova lingua, oltre alle nuove tecniche, a supporto di ciò, i dati etno-botanici indicano l'origine medio-orientale sia del grano che del suo nome (D. Fuller). UltimaUn'ulteriore prova, è data dal fatto che ledalle tracce di notevoli commerci tra Elam e le civiltà della valle dell'Indo, che suggeriscono la possibilità di collegamenti anche culturali.
La distribuzione delle lingue Dravidichedravidiche ancora parlate, concentrate prevalentemente nel sud dell'India ma con isolati areali nel sud-est dell'[[Iran]], nell'[[Afghanistan]] meridionale, nel [[Pakistan ]] (Brahui[[lingua brahui|brahui]]) ed in [[India]] centro-orientale (Kurukh[[lingua kurukh|kurukh]], Malto[[lingua malto|malto]]),suggeriscono la possibilità che anticamente queste lingue fossero parlate in una zona più ampia. Tuttavia per alcune lingue dravidiche settentrionali come il [[Lingua brahui|Brahui]], il [[Lingua kurukh|Kurukh]] ed il [[Lingua malto|Malto]] sono state proposte varie origini .<ref>P. 83 ''The Quest for the Origins of Vedic Culture: The Indo-Aryan Migration'' Debate By Edwin Bryant</ref>, i Kurukh tradizionalmente affermano di provenire dalla penisola del [[Deccan]],<ref>P. 18 ''The Orāons of Chōtā Nāgpur: their history, economic life, and social organization.'' by Sarat Chandra Roy, Rai Bahadur; Alfred C Haddon</ref> in particolare da [[Karnataka]]. Analoga tradizione per i Brahui.<ref>P. 12 ''Origin and Spread of the Tamils By V. R.'' Ramachandra Dikshitar</ref><ref name = "uszfyu">P. 32 ''Ideology and status of Sanskrit : contributions to the history of the Sanskrit language'' by Jan E M Houben</ref> Essi si definiscono "immigrati".<ref>P. 45 ''The Brahui language, an old Dravidian language spoken in parts of Baluchistan and Sind'' by Sir Denys Bray</ref> Molti studiosi sostengono questa ipotesi<ref>''Ancient India; Culture and Thought'' By M. L. Bhagi</ref> ad esempio, L. H. Horace Perera e M. Ratnasabapathy.<ref>P. 23 ''Ceylon & Indian History from Early Times to 1505 A. D.'' By L. H. Horace Perera, M. Ratnasabapathy</ref> inoltre, hanno recentemente dimostrato che i Brahui migrarono in [[Belucistan (regione geografica)|Baluchistan]] dall'India centrale dopo il 1000 d.C. L'assenza, nel Brahuibrahui, di qualsiasi antica parola presa in prestito dall'Iranianoiraniano supporterebbe questa ipotesi.
==Scrittura==
I proponenti dell'ipotesi affermano esserci similitudini tra l'antica [[scrittura Harappanaharappana]], usata da alcune [[Civiltàciviltà della valle dell'Indo]], che non sono ancora state decifrate, e la primitiva scrittura Protoproto-Elamitaelamita.
==Note==
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