Santacroce (famiglia): differenze tra le versioni

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[[File:Santacroce Publicola.jpg|thumb|Blasone dei Santacroce Publicola<ref>Così descritta nella [http://books.google.it/books?id=L-47AQAAIAAJ&printsec=frontcover#v=onepage&q&f=false ''Guida civile artistica commerciale della città di roma per l'anno 1866'']: "PartitoCampo partito d'oro e di rosso allacon la croce scorciata e patente delldall'uno nellall'altro". </br>Nella stessa fonte, una scheda sulla famiglia al 1866, a pag. 93.</ref>]]
I '''Santacroce''' furono in origine una famiglia baronale romana, il cui insediamentoinsediata presso la chiesa di [[Chiesa di Santa Maria in Publicolis|Santa Maria in Publicolis]], di cui mantennero per secoli il patronage, è documentato fin. dal [[XII secolo]]. Rivendicavano origini romane, da un [[Valerio Publicola]]; di qui il nome del ramo principale, integrato in '''Santacroce Publicola'''<ref>La pseudostoria fu costruita da [[Alfonso Ciccarelli]], poligrafo spesso falsario, in un ''"De origine, antiquitate et nobilitate illustrissimae domus Sanctacruciae"'' dedicato al cardinale Prospero, all'apice della sua fortuna negli ultimi anni di attività del Ciccarelli medesimo. Il testo è stato pubblicato in ''Miscell. di storia italiana'', Torino 1868. Si veda in [http://www.archive.org/stream/mitteilungendesi15univuoft/mitteilungendesi15univuoft_djvu.txt], p. 209</ref>.
 
Furono storici alleati degli [[Orsini]], con i quali si imparentarono per diversi matrimoni, e dai quali ricevettero importanti feudi.
Non elessero papi, ma ebbero diversi cardinali ([[Prospero Santacroce|Prospero]] (1514-1589), [[Antonio Santacroce (cardinale)|Antonio]] suo nipote (1598-1641), Marcello (1619-1674), e Andrea (1655-1712)<ref>figlio di Scipione Santacroce e Ottavia Corsini.</ref>), e parteciparono intensamente alla vita pubblica e alle vicende economiche di [[Roma]].
 
==Cronologia==
[[File:S Angelo - palazzo Santacroce torre 1120404.JPG|thumb|La torre del palazzo Santacroce a Santa Maria del Pianto.]]
FuronoNella storicicostante alleaticontesa degliche oppose i [[Colonna]] e gli [[Orsini]] alla fine del Medioevo, i Santacroce furono storici alleati e vicini anche di case di questi ultimi, con i quali si imparentarono per diversi matrimoni, e dai quali ricevettero importanti feudi.
 
Non elessero papi, ma ebbero diversiquattro cardinali ([[Prospero Santacroce|Prospero]] (1514-1589), [[Antonio Santacroce (cardinale)|Antonio]] suo nipote (1598-1641), Marcello (1619-1674), e Andrea (1655-1712)<ref>figlio di Scipione Santacroce e Ottavia Corsini.</ref>), e parteciparono intensamentecostantemente alla vita pubblica e alle vicende economiche di [[Roma]].
 
* [[Sisto IV]] ordina la confisca dei beni, la demolizione delle case e la cacciata da Roma dei Santacroce per la lite di sangue con i Margani.
* [[1501]]: salito al soglio [[Innocenzo VIII]], Antonio Santacroce riporta a Roma la famiglia e fa ricostruire le case demolite in forma di palazzo le case demolite tra Santa Maria in Publicolis e Santa Maria del Pianto. Nonostante l'eleganza e la modernità del bel [[bugnato|bugnato a punta di diamante]] il nuovo palazzo mantiene, dello stile baronale, la pesantezza, la torre, lo stretto cortile interno<ref>Il palazzo dei Santacroce di Sant'Angelo è del tutto contemporaneo al [[Palazzo dei Diamanti]] di [[Ferrara]].</ref>.
* [[1639]]: Valerio Santacroce acquista dal marchese Oddo Savelli Palombara Pietraforte<ref>Tosi cit., pag. 160.</ref>.
* [[1711]]: [[Clemente XI]] [[Albani (famiglia romana)|Albani]] crea il marchese Scipione Santacroce principe di Oliveto in [[Sabina]]. Il marchesato dello stesso nome viene venduto nel [[1750]]<ref>Si veda in Tosi cit., paf. 161.</ref>.
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*Anthony Majanlahti, ''Guida completa alle grandi famiglie di Roma'', Vallardi 2006, ISBN: 8878870080
*[http://books.google.it/books?id=ZNrIcZ6sV7QC&printsec=frontcover#v=onepage&q&f=false Mario Tosi, ''La società romana dalla feudalità al patriziato (1816-1853)'', Roma 1968]
*[http://books.google.it/books?id=UdmQR_zh2RoC&printsec=frontcover#v=onepage&q&f=false ''Correspondance du nonce en France: Prospero Santa Croce (1552-1554)'' edited by Jean Lestocquoy, Rome-Paris 1972 ]
 
==Note==
<references/>
 
==Vici correlate==
*[[Famiglie principesche romane]]
 
==Altri progetti==