SMS Magdeburg: differenze tra le versioni

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Impostata nei cantieri navali [[AG Weser]] di [[Brema (città)|Brema]] nel 1910, la nave venne varata il 13 maggio 1911 con il nome di ''Magdeburg'', in onore dell'[[Magdeburgo|omonima città tedesca]]; l'unità entrò poi in servizio con la [[Hochseeflotte]] il 20 agosto 1912. Allo scoppio delle ostilità la nave, al comando del [[capitano di corvetta]] [[Richard Habenicht]], fu dislocata a [[Danzica]], con il compito di intraprendere scorrerie contro le basi navali [[Impero russo|russe]] situate nel [[mar Baltico]]; il 2 agosto 1914, insieme all'incrociatore [[SMS Augsburg|SMS ''Augsburg'']], bombardò il porto di [[Libau]], per poi partecipare alle missioni di posa di [[mina navale|mine]] davanti alle coste russe<ref>{{Cita|Mauriello2009|p. 20|Mauriello 2009|harv=s}}.</ref>.
 
La scarsa reazione della flotta zarista spinse i tedeschi ad estendere il raggio delle loro incursioni: nella notte tra il 25 ed il 26 agosto la ''Magdeburg'', insieme agli incrociatori ''Augsburg'' e [[SMS Amazone (1900)|''Amazone'']] e ad una scorta di [[cacciatorpediniere]], salparono da [[Klaipėda|Memel]] con l'obiettivo di attaccare le unità russe in navigazione all'entrata del golfo di Finlandia. Nelle prime ore del 26 la squadra tedesca fu individuata dagli incrociatori russi ''[[Pallada (1906)|Pallada]]'' e ''[[Bogatyr (incrociatore)|Bogatyr]]'': durante una manovra evasiva, a causa dell'oscurità e della fitta nebbia, la ''Magdeburg'' finì per urtare il basso fondale nei pressi dell'isola di Osmussaar, rimanendo incagliata; la ''Amazone'' ed il cacciatorpediniere ''V-26'' tentarono inutilmente di prendere a rimorchio la nave, che finì ben presto sotto il fuoco degli incrociatori russi<ref>{{Cita|Mauriello2009|p. 21|Mauriello 2009|harv=s}}.</ref>. Con le unità di scorta allontanate dal tiro russo, il comandatecomandante Habenicht diede ordine di abbandonare la nave e di attivare le cariche per l'autoaffondamento: 50 uomini dell'equipaggio della ''Magdeburg'' (più due del ''V-26'') rimasero uccisi nello scontro, 25 rimasero feriti ed 85 andarono dispersi, mentre i russi presero prigionieri 57 uomini, tra cui lo stesso Habenicht<ref name=Valzania-p53>{{Cita|Valzania2004|p. 53|Valzania 2004|harv=s}}.</ref>.
 
I marinai russi presero possesso del relitto e lo ispezionarono: alcuni cannoni della ''Magdeburg'' furono recuperati e successivamente installati su alcune [[cannoniera|cannoniere]] russe; più importante ancora, furono rinvenuti tre [[Libro codice|libri codice]], contenenti le [[Chiave (crittografia)|chiavi di cifratura]] del sistema di codifica delle comunicazioni radio della flotta tedesca. Una delle copie fu subito inviata a [[Londra]], dove gli esperti di codifica dell'[[Ammiragliato (Regno Unito)|Ammiragliato]] [[Regno Unito|britannico]] furono da allora in grado di [[Crittoanalisi|decrittare]] le comunicazioni della Hochseeflotte, aiutati anche dal fatto che i tedeschi non cambiarono i loro codici per il resto del conflitto<ref name=Valzania-p53 />.