La maggior parte delle notizie su di esso ci giungono da [[Aristotele]]<ref>Aristotele, ''Politica'', 8, 1267 b-1269 a</ref> che gli attribuisce la concezione della struttura a griglia con le strade che si intersecano ad angolo retto, delimitando ordinatamente isolati residenziali di forma quadrangolare, oltre a edifici e spazi pubblici come i mercati. Aristotele riferisce anche l'aspetto più politico del pensiero di Ippodamo che prefigurava non solo l'ordine urbanistico, ma anche l'ordine sociale di una sorta di [[città ideale]] che avrebbe dovuto ospitare al massimo 10.000 abitanti, divisi in tre classi: quella degli artigiani, quella degli agricoltori e quella degli armati, i difensori della patria.
Questo architetto è probabilmente l'autore della ricostruzione di [[Mileto (Asia Minore)|Mileto]] città dalla quale era originario e della sistemazione della zona portuale del [[Pireo]] ad [[Atene]] su incarico di [[Pericle]]. Nel [[408 a.C.]] fu sovraintendente alla costruzione della nuova città di [[Rodi]].
Tuttavia la realizzazione esemplare e prototipo della scacchiera con modulo quadrato progettato da Ippodameo potrebbe essere la città di [[Thurii]] della Magna Grecia, presso [[Sibari]]: Si tratta di città di fondazione nata nel [[444 a.C.]] su iniziative di molte città della madrepatria, che rappresenta l'intento di tradurre un progetto politico in architettura urbana su iniziativa di [[Pericle]], con il probabile intento di farne un [[colonizzazione greca|centro coloniale]] [[Panellenismo|panellenico]].<ref name="Kruft6-7">Hanno-Walter Kruft, ''Le città utopiche. La città ideale dal XV al XVIII secolo fra utopia e realtà'', [[Editori Laterza|Laterza]], 1990 (pp. 6-7)</ref> Tra i suoi "padri" fondatori, oltre Pericle, vi è il [[sofistica|sofista]] [[Protagora]] ed il progettista Ippodamo di Mileto<ref name="Kruft6-7"/>, facendola ritenere da alcuni studiosi il vero modello dell'impianto ortogonale e reticolare "ippodameo".
