Gregorio di Cappadocia: differenze tra le versioni

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'''Gregorio di Cappadocia''' fu, secondo le Chiese [[Chiesa cattolica|cattolica]], [[Chiesa ortodossa|ortodossa]] e [[Chiesa copta|copta]], un usurpatore del titolo di [[Patriarcato di Alessandria|patriarca di Alessandria]] d'Egitto.<br> Poche notizie sono giunte della sua vita e, il più delle volte, le fonti da cui gli storici attingono sono probabilmente viziate da faziosità.<br> Prete di fede [[arianesimo|ariana]] fu posto dal concilio di Antiochia al vertice del vescovado di Alessandria, considerato vacante nonostante vi fosse insediato [[Sant'Atanasio]]. Venne istaurato al seggio vescovile della città egiziana nel [[335]], grazie all'aiuto dell'esercito ma, tuttavia, non poté impedire la fuga di Atanasio nonostante l'occupazione di Alessandria da parte delle truppe imperiali avesse colto il patriarca ortodosso di sorpresa, intento a celebrare messa. <br>
Contrastanti sono le testimonianze sulla condotta di Gregorio una volta divenuto vescovo. Atanasio nelle sue opere lo descrive come un feroce persecutore dei fedeli di credo niceano e narra di come questi si fosse inimicato anche il movimento ariano bruciando la chiesa dedicata a [[Dionisio di Alessandria|Dionisio]]. Il [[concilio di Sardica]] ([[347]]) lo definì, secondo lo stesso Atanasio, "non solo non ortodosso ma nemmeno cristiano" e nel [[344]] venne deposto dagli stessi ariani, che mal sopportavano, secondo [[Sozomeno]], la sua condotta e lo scarso impegno con cui sosteneva l'arianesimo. Morì poco prima del ritorno di Atanasio, avvenuto nel [[349]].
 
==Collegamenti esterni==