Stenosi mitralica: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 15:
==Diagnosi==
L''''obiettività cardiaca''' varia in rapporto alla gravità della lesione. Alla ''palpazione'', l'itto della punta è percepito in sede normale. In sede precordiale è avvertibile un fremito diastolico, determinato dai vortici generati dal passaggio di sangue attraverso la valvola stenotica. I reperti più utili ai fini diagnostici si ottengono con ''l'auscultazione'', e sono più facilmente udibili al focolaio mitralico e col paziente in decubito laterale sinistro. Il primo tono ha intensità accentuata e durata ridotta. La pausa sistolica è completamente libera. Il secondo tono è aumentato solo quando si sviluppa ipertensione arteriosa polmonare. In protodiastole
Con l'aggravarsi della patologia, i reperti classici finora descritti possono mutare: il I tono e lo schiocco di apertura possono ridursi di intensità per via di calcificazioni diffuse che rendono ipomobili i lembi valvolari; anche il rullio diastolico può diminuire in intensità e durata, in seguito all'instaurarsi di ipertensione polmonare (in questo caso può invece compaire un click protosistolico e un soffio diastolico in decrescendo ad alta frequenza, soffio di Graham-Steel, sul focolaio polmonare, da attribuirsi alla dilatazione dell'arteria polmonare. La graduale scomparsa dei classici reperti auscultatori configura il quadro della cosiddetta "stenosi mitralica silente". In questa fase, la grave riduzione della portata cardiaca indurrà una vasocostrizione periferica con conseguente stasi venosa; per tali ragioni il paziente mostrerà giugulari turgide, pallore e cianosi dei pomelli e delle labbra ("facies mitralica")<ref>C. Rugarli, Medicina interna sistematica, Milano 2005 V ed.; pp. 209-210.</ref>.
|