Stenosi mitralica: differenze tra le versioni

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==Diagnosi==
L''''obiettività cardiaca''' varia in rapporto alla gravità della lesione. Alla ''palpazione'', l'itto della punta è percepito in sede normale. In sede precordiale è avvertibile un fremito diastolico, determinato dai vortici generati dal passaggio di sangue attraverso la valvola stenotica. I reperti più utili ai fini diagnostici si ottengono con ''l'auscultazione'', e sono più facilmente udibili al focolaio mitralico e col paziente in decubito laterale sinistro. Il primo tono ha intensità accentuata e durata ridotta. La pausa sistolica è completamente libera. Il secondo tono è aumentato solo quando si sviluppa ipertensione arteriosa polmonare. In protodiastole (seguepossiamo ilavvertire laun componentetono aorticaaggiunto del II tono di(a 0,04-0,12 sec) possiamodalla avvertirecomponente unaortica del tonoII aggiuntotono), il cosiddetto schiocco o tono di apertura della mitrale, caratterizzato da breve durata e alta frequenza. Tanto più è grave la stenosi, tanto più lo schiocco sarà precoce. Successivamente ha inizio un soffio a bassa frequenza (rullio diastolico) che ha una durata proporzionale alla gravità della stenosi. In pazienti con ritmo sinusale, si può notare una riaccentuazione del soffio in fase presistolica (rinforzo presistolico), da attribuire alla sistole atriale. Tale reperto scompare dunque in corso di fibrillazione atriale. Tutti i reperti descritti si accentuano con l'aumentare della portata e della frequenza cardiaca. Pertanto, per avere un quadro ascultatorio più netto si può invitare il paziente a svolgere un esercizio fisico anche di lieve entità.
Con l'aggravarsi della patologia, i reperti classici finora descritti possono mutare: il I tono e lo schiocco di apertura possono ridursi di intensità per via di calcificazioni diffuse che rendono ipomobili i lembi valvolari; anche il rullio diastolico può diminuire in intensità e durata, in seguito all'instaurarsi di ipertensione polmonare (in questo caso può invece compaire un click protosistolico e un soffio diastolico in decrescendo ad alta frequenza, soffio di Graham-Steel, sul focolaio polmonare, da attribuirsi alla dilatazione dell'arteria polmonare. La graduale scomparsa dei classici reperti auscultatori configura il quadro della cosiddetta "stenosi mitralica silente". In questa fase, la grave riduzione della portata cardiaca indurrà una vasocostrizione periferica con conseguente stasi venosa; per tali ragioni il paziente mostrerà giugulari turgide, pallore e cianosi dei pomelli e delle labbra ("facies mitralica")<ref>C. Rugarli, Medicina interna sistematica, Milano 2005 V ed.; pp. 209-210.</ref>.