Dunedain: differenze tra le versioni

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In seguito, però, vennero corrotti da Sauron stesso, che approfittò del [[Fato degli Uomini|Dono di Eru]] (cioè della morte) e della loro paura di esso. Per punizione, l'isola di Númenor venne travolta da un'enorme "[[tsunami]]" creato da [[Eru Ilúvatar|Eru]] su preghiera dei Valar, perché i Númenóreani avevano seguito i consigli di Sauron e tentato di invadere [[Valinor]]; l'Oscuro Signore fu travolto anche lui dall'onda (all'epoca si trovava prigioniero a Númenor), ma il suo spirito riuscì a salvarsi rifugiandosi a [[Mordor]]. Da allora i Dunedain furono i suoi nemici più acerrimi.
[[Elendil]], amico degli Elfi e fedele ai Valar, partì dall'isola prima dell'onda portando con sé i figli e qualche altro seguace, e con essi un germoglio dell''''[[Nimloth|Albero Bianco]]''' di Númenor, da cui derivò [[Albero Bianco di Gondor|quello di Gondor]]. I Dúnedain scampati alla distruzione di Númenor vissero in seguito a [[Gondor]] e a [[Arnor]], due nazioni fondate da Elendil e chiamate per questo i "Regni in Esilio". Durante la vita di Elendil, i Dúnedain vissero anni d'oro, ma dopo l'[[Ultima Alleanza]] il loro sangue si mischiò a quello di altri popoli e i Dùnedain rimasero in pochi, soprattutto al nord, isolati e [[raminghi]], fin quando, dopo la ''[[Guerra dell'Anello]]'', Aragorn, uno dei Capitani dei Dúnedain di Arnor, trentanovesimo e ultimo erede in linea diretta di [[Isildur]] figlio di Elendil, salì al trono col nome di [[Elessar]] e sposò [[Arwen]] figlia di [[Elrond]].
 
==Voci correlate==