Tornabuoni: differenze tra le versioni

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Durante la rivolta contro i Medici e la cacciata di [[Piero il Fatuo]], i Tornabuoni furono tra i fedeli che cercarono di difendere lo status quo, riuscendo però, con abili mosse politiche, a non venire scacciati dalla città, mantenendo il proprio palazzo che non venne né saccheggiato né confiscato (e all'epoca conteneva numerose opere d'arte e una ricchissima biblioteca).
 
Nel [[1497]] venne arrestato [[Lorenzo Tornabuoni]] con [[Niccolò Ridolfi]], [[Giannozzo Pucci]], Giovanni Cambi e Bernardo del Nero per il loro tentativo di preparare un colpo di Stato per far tornare i Medici in città. I congiuranti, apertamente accusati da [[Francesco Valori]], vennero tutti condannati a morte. Ma con la fine del potere di [[Girolamo Savonarola]] ([[1498]]) fu lo stesso Valori ad essere catturato, proprio da un Tornabuoni (Simone, con Vincenzo [[Ridolfi]]), e poi fatto condannare a morte dudue anni dopo.
 
Durante l'[[assedio di Firenze|assedio]] del [[1530]] la famiglia si trasferì precauzionalmente a Roma, nella paura di rappresaglie del popolo. Con il ritorno dei Medici però fecero anch'essi rientro in città. Simone venne eletto [[gonfaloniere di giustizia]] sotto [[Clemente VII]].