Quinto Pompeo: differenze tra le versioni

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Fu eletto [[console (storia romana)|console]] nel [[141 a.C.]] con [[Gneo Servilio Cepione (console 141 a.C.)|Gneo Servilio Cepione]]; gli fu assegnata la [[Hispania Citerior]] come [[provincia romana|provincia]] da governare e pacificare, succedendo a [[Quinto Cecilio Metello Macedonico|Quinto Cecilio Metello]]. La gestione della guerra in Spagna fu deludente: Quinto subì alcune sconfitte e pose, senza successo, l'assedio a [[Numanzia]]. Le truppe, accampate sotto le mura della città durante l'inverno, ebbero numerosi morti per il freddo e per le malattie; per uscire da questa situazione di stallo propose ai numantini una pace, anche perché riteneva che al suo ritorno a Roma i suoi nemici aristocratici avrebbero discussi il suo operato ed i progressi raggiunti in Spagna.
 
Pubblicamente richiese la resa incondizionata ai Numantini, ma le trattative segrete portarono solo alla consegna dei prigionieri e dei disertori romani, alla consegna di alcuni ostaggi e di trenta [[Talento|talenti]].
 
Comunque i suoi insuccessi in Spagna non lo privarono del favore popolare ed, infatti, fu eletto [[Censore (storia romana)|censore]] nel [[131 a.C.]] con [[Quinto Cecilio Metello Macedonico]]: fu la prima volta che entrambi i censori erano di origine plebea.