Sistema bifase (elettrotecnica): differenze tra le versioni

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In una linea bifase sono necessari quattro conduttori, due collegati per ogni fase.
 
Il ''sistema bifase'' non deve essere confuso con la distribuzione bifase di alcune zone d'Italia e del mondo alimentate a 220 [[Volt|V]], in quanto queste possiedono ancora il sistema di distribuzione [[Sistema trifase|trifase]] a 220 V (invece degli attuali a 380-400 V) dove la tensione tra una fase e il neutro è di 127 V, per cui si è costretti ad utilizzare due fasi nelle abitazioni. Fortunatamente l'utenzala distribuzione bifase è quasi in disuso perché considerata più pericolosa rispetto a quella attuale monofase fase-neutro a 220-240 V.
 
Un ''sistema bifase'' può essere ottenuto a partire da uno [[Sistema trifase|trifase]] per mezzo di due trasformatori in [[configurazione Scott]]. Un primario del trasformatore è direttamente collegato tra due fasi (R ed S). L'altro primario è connesso da un lato ad una presa centrale del precedente avvolgimento, e dall'altro, in una presa intermedia all'86,6% si innesta la terza fase della fonte di alimentazione (T). Dai due secondari escono due fasi con uno sfasamento di 90°. Se il carico è bilanciato sulla linea bifase lo sarà anche su quella trifase che la alimenta.